F&N 114

FEBBRAIO 2023 FIELDBUS & NETWORKS 23 Fieldbus & Networks L’uso di queste tecnologie offre ampi spazi di miglioramento dell’efficienza globale e della gestione delle reti e degli impianti lungo l’intero processo: dall’ottimizzazione dei consumi energetici, alla trasmissione, dalla generazione alla gestione degli asset e della manutenzione, fino all’approvvigionamento di scorte e materie prime e alla pianificazione. La digitalizzazione è dinamica e sfrutta velocemente l’introduzione delle nuove tecnologie, con compatibilità crescente, al fine di garantire gli investimenti. I dati devono poter essere utilizzati dove serve, per esempio da una stazione di ricarica per veicoli elettrici verso i sistemi di pagamento, dal gestore elettrico di competenza, fino ai diversi partecipanti della rete siano essi fabbriche, edifici o abitazioni private. Sarà anche possibile condividere e confrontare le rispet- tive prestazioni attraverso dei benchmark; agevolare l’attuazione di strategie di innovazione e rinnovamento; verificare l’impatto e la sostenibilità dei piani energetici da parte degli enti preposti sul territorio, favorendo l’efficienza glo- bale. Per questo la gestione e il trasporto dei dati deve necessariamente essere immune da attacchi cibernetici e garantire la massima affidabilità, continuità di servizio e sicurezza. Purtroppo, ogni giorno assistiamo a nuovi attacchi infor- matici, in ogni settore e contesto: questo non deve scoraggiare, ma anzi fare da stimolo per creare e adottare sistemi sempre più sicuri. La Commissione Europea sta lavorando con gli enti normativi affinché vengano applicati alle reti di distribuzione elettrica europee tutti gli standard di cybersecurity più evoluti. Allo stesso tempo, la diffusione dei dati deve essere regolamentata definendo i criteri di accesso da parte di produttori, gestori di rete, costruttori di impianti e apparecchiature, e consumatori che sono e saranno sempre più al centro del sistema. Con un’adeguata gestione dei dati, i singoli consumatori potranno contribuire attivamente allo sviluppo del sistema energetico, sia mediante l’ot- timizzazione dei propri consumi, sia attraverso l’integrazione dei propri sistemi di produzione locali, diventando anche produttori. I dati aggregati consentiranno così la creazione di nuovi servizi. Prospettive a breve termine Il tema della de-carbonizzazione è globale e va affrontato con la guida dei Go- verni, con grandi investimenti e nuove politiche; questo non significa, però, che a livello locale non si possano e non si debbano fare dei cambiamenti per con- tribuire a ridurre il riscaldamento del pianeta. Non si tratta necessariamente di rinunce, ma di una maggiore efficienza nell’uso dell’energia. Parlando di energia elettrica, esistono moltissime soluzioni presenti a ogni livello che permettono enormi risparmi a parità di servizio. Nei grandi edifici del terziario, per esempio, dove il fabbisogno di energia è enorme, è auspica- bile modernizzare almeno in parte gli impianti installati e utilizzare soluzioni software specifiche già esistenti sul mercato in modo da ridurre gli sprechi e ottimizzare i consumi: si può arrivare a risparmiare il 20-30% dei kW impie- gati. L’installazione di pannelli fotovoltaici su tetti di grandi superfici può, per esempio, fornire gran parte dell’energia necessaria all’esercizio quotidiano, o supportare la ricarica delle auto elettriche nei parcheggi. Gli investimenti da attuare per l’efficientamento e la produzione vengono generalmente recuperati dopo pochi anni, se si tratta di revamping, mentre nel caso di nuove costruzioni il costo aggiuntivo si aggira intorno al 5%. Per favorire questo processo di accelerazione occorre anche semplificare la bu- rocrazia che, specie nel nostro Paese, spesso blocca comportamenti virtuosi in tale direzione. Qualche miglioramento potrà arrivare anche dagli interventi le- gati al Bonus 110%, al momento però difficilmente quantificabili. Nel prossimo futuro occorrerà continuare con politiche che agevolino la trasformazione e il recupero dei vecchi edifici, creando unità immobiliari più efficienti e creando un ‘volano’ che, in seguito, renderà questo genere di interventi economicamente convenienti a prescindere dagli aiuti di Stato. Oltre a ciò, occorre aumentare l’informazione e la consapevolezza del po- tenziale di efficientamento ancora da esprimere. Molte aziende, sia multi- nazionali che PMI, iniziano a focalizzare la loro attenzione su progetti legati alle tematiche ambientali. Chi ha già avviato questo percorso anni fa, ora è praticamente immune dall’aumento dei costi dell’energia e ha recuperato pienamente l’investimento effettuato, portando al contempo beneficio all’am- biente. Si moltiplicano anche le iniziative mirate alla condivisione delle espe- rienze positive, dove realtà differenti imparano l’una dall’altra, in uno scambio di idee e iniziative che può anche portare a collaborazioni di tipo tecnologico, sociale e commerciale. Una vera e propria ‘contaminazione’ tra mondi diversi, che hanno in comune la necessità di trasformare il loro rapporto con l’energia e l’ambiente. Grandi compagnie elettriche dedicano spazi nei loro siti web alla divulgazione di conoscenze specifiche sui temi energetici e ambientali, con tutte le implicazioni tecnologiche, e investono per creare e fornire per- corsi didattici e formativi di alto livello, con cui approfondire ogni contenuto inerente all’evoluzione dei sistemi elettrici e alla digitalizzazione, e creare nuove e adeguate competenze. Le professionalità richieste per accelerare e supportare la transizione energe- tica spesso necessitano di un mix di skill digitali, statistici, ingegneristici. L’e- levata richiesta di risorse umane specializzate in questo ambito, ai vari livelli, impatterà moltissimo sulle organizzazioni. Per questa ragione gli stessi sinda- cati sono parte attiva nel processo di trasformazione e sono spesso portavoce di queste necessità nei confronti del Governo e delle aziende. Hanno un ruolo importante anche i fornitori specialisti in componenti e sistemi per la transizione energetica, che propongono seminari, webinar, conferenze, fino anche a colla- borazioni con istituti di ricerca e università. In definitiva, la digitalizzazione delle reti elettriche è un punto fondamentale per la realizzazione della transizione energetica, una sfida cruciale che coinvolge l’intera comunità.

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