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Fieldbus & Networks NOVEMBRE 2022 FIELDBUS & NETWORKS 5 L’editoriale è a cura dei membri del Comitato Tecnico di Fieldbus & Networks e Automazione Oggi Editoriale La crescita in Italia del mercato del digitale, dopo una forte impennata nel 2021, vive un mo- mentaneo rallentamento dovuto alle incertezze del quadromacro-economico. Tuttavia, le stime amedio termine indicano una fortissima accelerazione della trasformazione digitale, alla quale occorre prepararsi. Dopo il triennio 2018-2020, conmercato sostanzialmente piatto, la pandemia e i primi lockdown hanno reso necessaria una veloce riorganizzazione delle imprese per gestire lo smart working e fronteggiare il calo delle commesse di alcuni settori. La PubblicaAmministrazione ha promosso nuovi servizi esclusivamente digitali, come lo Spid e i portali per i cittadini. Questa prima acce- lerazione ha portato il mercato del digitale a una crescita nel 2021 del 5,3%: i settori trainanti sono stati sanità (+9,6%), PA (+9,4%) e mondo bancario (+8,2%). L’industria ha registrato un +7,9%, per un valore di 8,5 miliardi di euro. La tendenza è rimastamolto positiva fino ai primi mesi del 2022, mentre attualmente le previsioni del secondo semestre dell’anno in corso indicano unaminore crescita in relazione alle numerose criticità derivanti dalla guerra in Ucraina e alla possibile ripresa della pandemia. Si prevede complessivamente una crescita nel 2022 intorno al 3,6%, mediando primo e secondo semestre. Le previsioni a medio termine indicano, tuttavia, un’ulteriore accelerazione, che si concretizzerà non appena i progetti finanziabili con i fondi del Pnrr saranno esecutivi, e che verrà rafforzata dalle ulteriori opportunità generate dalla crisi energetica. La digitalizzazione delle imprese italiane, però, resta disomogenea. Vi è un divario importante tra le imprese che hanno già operato la trasformazione digitale e quelle che non hanno ancora investito, o non hanno recepito i potenziali fattori di successo che ne deriverebbero. Nel complesso sono ancora poche le realtà completamente smart, soprattutto nel set- tore industriale, che resta troppo poco coinvolto nella trasformazione digitale e che deve, invece, prevederne un’accurata pianificazione ed esecuzione, passo dopo passo, accompagnata da esperti e da programmi di formazione del personale. Un piano di digitalizzazione, per essere efficace, deve essere anche coerente: come per costruire una casa si inizia dal progetto, dalle fondamenta e dalla struttura, per digitalizzare non serve effettuare interventi spot scollegati tra loro e non inquadrati in una strategia chiara. Si può iniziare con il migliorare l’efficienza degli impianti di produzione, ma senza trascurare gli altri ambiti dell’azienda: logistica e supply chain, processi di marketing e vendite. Occorre capire quali tecnologie utilizzare, prestare attenzione alla progettazione della rete e predisporre un attento monitoraggio dei singoli step, per poterne capire le dinamiche e i miglioramenti da effettuare. Trasparenza e immediatezza dei dati disponibili, in un processo produttivo gestito digitalmente, consentono un aumento della qualità e dell’efficienza. In sostanza, l’ap- porto dei concetti dell’Industria 4.0, dello smart manufacturing e, in generale, della connected factory hanno impatto sulle relative filiere e sui processi di creazione del valore. La trasformazione digitale è una risposta efficace alla rapida evoluzione dei modelli di business, permette maggiore flessibilità e integrazione con la strategia e la visione aziendale. Gli strumenti finanziari messi a disposizione del Pnrr rappresentano un’opportunità unica per attuarla. Il vasto panorama di tecnologie disponibili permette di effettuare investimenti scalabili e su misura, ma serve un’ulte- riore accelerazione da parte delle imprese italiane e che il sistema-Paese favorisca la crescita e la disponibilità delle competenze richieste. DIGITALE: PRONTI AD ACCELERARE? Oscar Milanese Comitato tecnico Automazione Oggi e Fieldbus&Networks

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