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Fieldbus & Networks La chiave di volta per garantire il successo della digitalizzazione è l’acce- lerazione del 5G, attraverso cui agevolare l’intero comparto industriale e manifatturiero nella dura gara della competitività. L’Europa sta adottando il 5G molto velocemente, ma è necessaria una maggiore attenzione nel creare condizioni di mercato atte a facilitare gli investimenti infrastrutturali, tenendo il passo degli altri mercati mondiali. Ciò dovrebbe includere l’attuazione del principio dell’equo contributo ai costi di rete. Il rapporto Gsma analizza anche lo stato di avanzamento dei piani degli operatori, in particolare quelli per il 5G stand-alone (SA). I servizi 5G SA sono ora disponibili in Finlandia, Germa- nia e Italia, e ulteriori implementazioni sono previste nei prossimi anni. Le funzionalità aggiuntive consentite dal 5G SA sono considerate fondamentali per mantenere la promessa di supportare pienamente i casi d’uso avanzati. Gli operatori europei risultano all’avanguardia anche per quanto riguarda l’ef- ficienza energetica e l’uso delle energie rinnovabili. Molti hanno infatti già raggiunto il 100% di utilizzo di energia elettrica rinnovabile per alimentare le infrastrutture di rete e i data center. Elementi infrastrutturali del 5G I principali attori del settore delle telecomunicazioni stanno lavorando per ottimizzare il numero di componenti in spazi ristretti, con impatto diretto sulla compatibilità elettromagnetica e la manutenzione termica. La tecnologia 5G wireless promette velocità dei dati di picco multi-Gbps più elevate, latenza estremamente bassa, maggiore affidabilità, enorme capacità di rete e mag- giore disponibilità. Le prestazioni elevate e l’ottimizzazione dell’efficienza che ne derivano, assicureranno nuove esperienze utente, collegando nuovi settori e sfruttando il potenziale dell’IoT. Ma la rete 5G wireless di nuova genera- zione degli annunci non è attualmente disponibile. Il 5G odierno, infatti, è una versione avanzata del 4G; ha capacità legger- mente superiori, ma funziona sulle stesse frequenze (da 700 MHz a 2,6 GHz). Sebbene sia disponibile una banda di frequenza media da 2,5 a 6 GHz, la vera promessa del 5G e il suo potenziale di trasformazione del mondo si realizze- ranno nell’ambito delle frequenze ultra-elevate (da 25 a 50 GHz), vicino alla parte inferiore della banda d’onda millimetrica. Uno dei problemi è una generale mancanza di definizione della gamma di frequenze ultra-elevate. Ed è solo un problema tra tanti. Le lunghezze di tra- smissione brevi, in metri anziché in chilometri, per esempio, sono intrinseche del 5G. È possibile che per sfruttare appieno il potenziale del 5G sia neces- saria una maggiore infrastruttura di rete locale, possibilmente sotto forma di micro-antenne, posizionate sui tetti degli edifici o sui lampioni in piccole celle, magari più compatti rispetto alle soluzioni della generazione prece- dente. Ci saranno molti più punti di trasmissione/ricezione rispetto all’attuale fabbisogno di frequenze 4G. Un modo per mantenere un segnale forte è aumentare la potenza, ma questo a sua volta implica la generazione di calore nei circuiti integrati (IC) e sui circuiti stampati (PCB). Secondo le stime, i segnali 5G hanno persino problemi a supe- rare ostacoli come alberi a chioma larga e vetri sfumati. Uno sguardo alla sicurezza Nonostante la tecnologia legata al 5G risolva molte criticità riscontrate nei precedenti protocolli, non si escludono rischi relativi alla sicurezza. Quello principale dell’infrastruttura 5G riguarda gli attacchi sempre più frequenti alla Service-Based Architecture (SBA). Con questa rete, infatti, sta avvenendo un passaggio da protocolli proprietari, a volte sconosciuti, a protocolli web omo- logati e facili da mettere in sicurezza, ma anche da attaccare. Un ruolo fonda- mentale in questa nuova tecnologia è determinato dal sistema API (Application Programming Interface), sia come strumento differenziante e migliorativo dal punto di vista delle performance, rispetto alle reti mobili precedenti, sia come nuova porta d’ingresso ai cyberattacchi. Le API consentono ai servizi di terze parti di interagire direttamente con il core network senza avere una connes- sione completa con esso; se non gestite adeguatamente, possono rappresen- tare un’importante vulnerabilità. Un exploit delle API eseguito con successo può avere conseguenze anche molto gravi, arrivando a causare un accesso al core network della rete 5G, il controllo di network fisici o hardware virtualizzati, ac- cessi alle chiavi private di SIM card o di altri dati sensibili, un Denial of Service (DoS) del core network della rete o lo spoofing di alcune funzioni di rete. Sovranità digitale Un altro tema legato alla sicurezza, attinente le informazioni residenti sui si- stemi, è costituito dalla sovranità digitale. Quando si parla di sovranità, giu- ridicamente, si fa riferimento all’autorità dello Stato e quindi, indirettamente, anche alla sua sicurezza. Oggi è in atto una partita digitale omnicomprensiva, in cui si gioca il futuro del Vecchio Continente. L’Europa è in ritardo nello sviluppo di hardware e software ‘made in EU’. Micro- soft, Google e Amazon controllano il 64% del mercato cloud infrastrutturale. Uno studio recente di The European House Ambrosetti illustra come negli ultimi 10 anni il divario dell’Italia con gli altri Paesi europei sulle telecomunicazioni si sia molto ridotto NOVEMBRE 2022 FIELDBUS & NETWORKS 44 Fonte Shutterstock
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