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NOVEMBRE 2022 FIELDBUS & NETWORKS 41 C onsiderando l’avvento del conflitto tra Russia e Ucraina, che ha por- tato anche l’Italia a un necessario cambio di rotta riguardo alle fonti di energia da cui trarre sostentamento, ecco che l’idrogeno assume un ruolo di primo piano. In questo contesto, le reti Profibus e Profinet rappresentano una soluzione di comunicazione industriale trasver- sale rispetto al mercato dell’automazione industriale, in quanto nell’impiego di questi standard spazia dall’ambito manifatturiero a quello del processo, e qui tipicamente nei settori dell’oil&gas, chimico e farmaceutico. Questo implica che il Consorzio, rispetto a tecnologie verticali come quelle per la produzione di idro- geno, mantiene una posizione ‘super partes’. La tecnologia è la medesima che si applica alla conservazione delle mele, alla produzione di altri combustibili, alle infrastrutture, alle macchine e linee automatiche, all’automotive ecc. Dunque, Consorzio PI Italia monitora le opportunità emergenti in questo mercato. Una fonte alternativa Attualmente, la tendenza dei costruttori di soluzioni per l’impiego dell’idrogeno per la produzione di energia è quella di realizzare sistemi ‘a container’ e impianti di dimensioni ridotte a elevata modularità. In genere, per produrre energia dall’idrogeno occorre passare per 3 diverse fasi: il processo di conversione in idrogeno, lo stoccaggio, l’utilizzo. Nel primo pas- saggio, attraverso il processo di elettrolisi, si genera idrogeno dall'elettricità che, prodotta da fonti rinnovabili, viene quindi convertita tramite l’elettrolizzatore. L’i- drogeno prodotto necessita di un processo di purificazione, che ha l’obiettivo di rimuovere l’umidità per raggiungere un grado di purezza più elevato. Durante la fase di stoccaggio, l’idrogeno viene compresso e immagazzinato in serbatoi pressurizzati. Questo è uno dei principali vantaggi che questo tipo di combustibile offre. Infatti, lo stoccaggio, anche in bombole a pressione, consente un reale utilizzo ‘on demand’ del combustibile, direttamente sul sito di consumo. Le fasi di questo processo devono essere interamente certificate Atex. Nella terza e ultima fase, l’idrogeno viene prelevato dal serbatoio di stoccaggio e convertito per generare elettricità e calore. Uno dei benefici dell'adottare un sistema modulare riguarda, innanzitutto, la semplicità di trasporto sia verso il luogo di utilizzo, sia nel caso di un eventuale spostamento in altro luogo, o di fissaggio nella posizione finale. Si ricorda che, in tutto questo processo, deve esserci un sistema di controllo che permetta di gestire tutte le varie fasi sopra descritte con idonei dispositivi marchiati Atex. Uno sguardo attento sul futuro I soci di Consorzio PI Italia hanno le competenze e le tecnologie per equipaggiare questi sistemi, che possono anche essere di dimensioni maggiori, poiché le reti di comunicazione basate su Profibus e Profinet possono offrire soluzioni ad hoc per la gestione dell’intero processo. Considerando che si sta parlando di una tecnologia di produzione energetica emergente, sicuramente il prossimo futuro chiarirà le tendenze dei sistemi e della produzione, di come allestire le centrali per l’idrogeno e come realizzare i moduli container, così da poter meglio tarare le pro- poste di fornitura ed eventualmente creare prodotti e strumentazione su misura. Proprio al fine di ampliare il proprio raggio di azione su questo mercato verticale, in cui in parte già opera e in cui può potenzialmente accrescere la propria ex- pertise, Consorzio PI Italia ha anche partecipato all’ultima edizione di Hydrogen Expo a Piacenza. Consorzio PI (Profibus e Profinet) Italia - it.profibus.com RETI PER L’IDROGENO L’EMERGENTE COMPARTO DELL’IDROGENO RAPPRESENTA UN AMBITO DALLE GRANDI POTENZIALITÀ PER L’IMPIEGO DELLE RETI PROFIBUS E PROFINET Sul campo Alberto Sibono Fonte: Shutterstock Gli standard Profibus e Profinet, soluzioni di rete trasversali ai diversi settori, sono in grado di soddisfare le esigenze anche dei produttori di energia dall’idrogeno Fieldbus & Networks

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