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MAGGIO 2022 FIELDBUS & NETWORKS 7 Cover story HMS Networks L’IIoT apre prospettive straordinarie. I costruttori di macchine potrebbero, per esempio, reagire più ve- locemente ai problemi, ridurre le spese di viaggio e, dunque, offrire assistenza a prezzi più economici, sviluppare nuovi modelli commerciali, o generare una maggiore soddisfazione da parte della clien- tela. A loro volta, i gestori di impianti potrebbero avvalersi di una maggiore disponibilità degli im- pianti stessi, di processi ottimizzati e dei risparmi energetici che essi comportano, di assistenza da parte di esperti esterni e altro ancora. Tuttavia, la realizzazione pratica dell’IIoT avanza a rilento. Le riserve esistono in pari modo tra i costruttori di macchine, i gestori di impianti e i dirigenti. Se fosse possibile scioglierle mediante soluzioni facili da integrare, ma al tempo stesso sicure, si creerebbe una situazione win-win per tutte le parti interessate. Come arrivarci? Il cammino del suc- cesso verso l’integrazione IIoT passa per il motto: ‘sognare in grande, iniziare in modo pragmatico’. La tensione tra costruttori di macchine e gestori di impianti riguardo alla digitalizzazione può essere illustrata facilmente con un esempio tratto dalla vita quotidiana. Di solito, gli automobilisti non sono entusiasti all’idea di fornire al produttore della vettura informazioni sulle proprie abitudini di guida o altri comportamenti. Tuttavia, le automo- bili moderne dispongono di connessione a Internet che permette al conducente, tra l’altro, di otte- nere informazioni utili sul traffico in tempo reale, per esempio segnalando le code. Nei modelli più recenti viene di solito offerta anche un’apposita app per il veicolo, che consente, per esempio, di determinare l’ubicazione dell’auto, aprirne e chiuderne i finestrini, bloccarne e sbloccarne le porte. Un’altra funzione utile è il rilevamento del contenuto del serbatoio o del livello di carica della batteria e, di conseguenza, dell’autonomia residua. Nelle vetture elettriche tutto ciò è spesso combinato con l’indicazione del punto di ricarica più vicino. A seconda della app è poi possibile accedere a ulteriori informazioni sul motore, per esempio, accelerazione, carico del motore, temperatura dell’olio e dell’acqua. Insomma, si tratta di qualcosa di utile, che offre numerosi vantaggi agli utilizzatori di veicoli. Dopotutto sono i vantaggi a far sì che questi ultimi accettino di trasmettere ai produt- tori informazioni sulle proprie abitudini di utilizzo e guida. I produttori poi, a loro volta, usano le informazioni per ottimizzare ulteriormente i veicoli, adeguandoli meglio alle abitudini di utilizzo che hanno raccolto. In tutto ciò, ovviamente, è importante che l’acceso ai dati sia sicuro e che sia regola- mentato chiaramente chi possa fare cosa e con quali dati. L’accettazione come apripista della digitalizzazione In linea di massima, ciò che si afferma in modo crescente nel settore au- tomobilistico, e cioè nei veicoli nuovi, può essere messo in pratica anche nell’automazione. Tuttavia, nell’automazione la messa in pratica della digi- talizzazione procede ancora con molte esitazioni. Molti gestori di impianti sono scettici quando si tratta di permettere ai costruttori di macchine di accedere alle macchine del loro impianto. Vorrebbero infatti mantenere il controllo sugli accessi dall’esterno. Anche le riserve in fatto di sicurezza continuano a svolgere un ruolo significativo. Secondo lo studio di Microsoft ‘IoT Signals’ risalente a ottobre 2021, un terzo dei progetti di digitalizzazione fallisce già nella fase di proof of con- cept, poiché non c’è una strategia definita oppure manca la competenza, il ROI non è chiaro e le esigenze dei clienti non sono in primo piano. A ciò si aggiunge che per la maggior parte dei costruttori di macchine la sicu- rezza informatica è un tema relativamente nuovo, nel quale devono an- cora maturare competenze. Spesso il costruttore di macchine accetta la possibilità di un accesso a distanza solo nel contesto di una ricerca degli errori, per poter esaminare la macchina in caso di emergenza. Di conse- guenza, l’accesso a distanza a una macchina viene di solito offerto solo come opzione per la quale il gestore dell’impianto deve pagare a parte. Oppure vengono impiegate soluzioni alternative, come per esempio un collegamento tramite software al laptop di un tecnico dell’assistenza. Ciò permette di solito di risolvere in tempi brevi gli errori che si presentano, tuttavia non è una base di partenza idonea per un’offerta di assistenza duratura, o una strategia di digitalizzazione. Digitalizzazione Monitoraggio remoto per la manutenzione predittiva Integrazione di diversi fornitori nella piattaforma IloT Accesso remoto Accesso remoto come primo passo nei progetti di digitalizzazione Fonte: HMS

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