AS_08_2019

tecnica 84 Novembre/Dicembre 2019 Automazione e Strumentazione CONTROLLO 3.3) Livello HK (Knowledge) Questo Livello (la cui funzionalità è stata descritta al punto 2.3), riceve dal corrispondente AK un limitato aiuto diretto nel con- trollo del processo, ma un aiuto più significativo nel riconosci- mento del suo stato e possibile evoluzione: a partire da questi elementi, come si vede dalla υ figura 2 , le funzionalità di questo Livello sono di pertinenza squisitamente umana in quanto inclu- dono l’uso di modelli mentali statici e/o dinamici, il ricorso alla memoria di lungo termine, la valutazione di alternative e la definizione di obiettivi, in qualche caso mai presi in considera- zione precedentemente, ed infine anche la creazione ex novo di procedure che poi possono diventare standard ed essere quindi consegnate al Livello AR. È quindi a questo Livello HK che va potenziato, anche tramite un addestramento mirato, il ruolo dell’Operatore Umano che, se è consentito il paragone con alcune applicazioni manifatturiere, dovrebbe vedere il sistema A_SRK, come un particolare CO_ Robot che gli riduce il carico mentale e gli consente di dare il meglio di sé, per l’efficienza del processo e la sicurezza delle per- sone e dei macchinari. È in questo ambito che trovano collocazione sia i dispositivi indossabili che potenziano le capacità degli operatori in campo, sia alcuni SW-Tools di tipo ‘assistente virtuale’ alla esecuzione semi-automatica di procedure complesse. Le principali manovre degli impianti industriali sono state automa- tizzateconsistemidicontrollodiprocesso(cfr. υ figura2 A_SRK); tuttavia, l’avvio, l’arresto, i cambiamenti di carico e altre manovre non di routine sono tuttora in buona parte eseguite manualmente dagli operatori. L’ efficienza operativa può essere però miglio- rata assistendo, con strumenti SW, queste operazioni non di rou- tine, perseguendo qualità e standardizzazione. Sul mercato per esmpio sono disponibili strumenti SW ausiliari che aiutano gli operatori a creare sequenze semi-automatiche, per sostituire le operazioni non di routine e manuali sull’impianto e che sono applicabili per: - prevenire errori esecutivi. - Standardizzare le procedure operative e i metodi operativi indi- pendentemente dai livelli di abilità dell’operatore. - Garantire il mantenimento e la trasmissione del know-how degli operatori più esperti. - Offrire agli operatori opportunità di acquisire ulteriori cono- scenze sull’impianto e sui processi. Attraverso tali strumenti è facile progettare, configurare, modifi- care e mantenere le procedure operative per automatizzare i lavori non di routine. Esso dispone di componenti procedurali tipici come avvio/arresto della pompa, posizionamento della valvola, rampa su/giù, richiesta di lavoro sul campo, pausa, attesa di una condi- zione e così via. Collegando questi componenti sullo schermo, un operatore esperto è in grado di creare un diagramma di flusso procedurale che automatizza la sequenza non di routine in una semi-automatica. La sequenza creata può anche essere utilizzata come guida di navigazione su uno schermo per le operazioni. Ogni fase della procedura può essere monitorata on-line e il colore di ciascuna icona mostra il suo stato: - Verde - In elaborazione. - Giallo - Pausa. - Grigio - Fatto. - Bianco - Non ancora eseguito. Il flow-chart esecutivo può essere eseguito in tre diverse modalità: - Modalità offline: isolato da DCS. - Modalità di prova: i dati vengono raccolti da DCS ma non inviati da DCS. - Modalità normale: scambio di dati bidirezionale con il DCS. In molte aziende, in questi anni, sono avvenute riduzioni di per- sonale e molti tecnici senior sono usciti dal mondo del lavoro. Gli operatori con esperienza sono una risorsa preziosa e quindi stru- menti SW come quello illustrato possono essere utilizzati per assi- stere, non eliminare, gli operatori delle sale di controllo. Questa assistenza viene realizzata condividendo le migliori pratiche tra gli operatori e consentendo all’attuale generazione di tecnici di apprendere dagli esperti anche dopo che si sono ritirati. In questo modo gli operatori arricchiscono la dotazione personale di espe- rienza e di modelli mentali, disponibili poi per le contingenze di tipo HK, riducendo quindi l’incidentalità. Si è fatto riferimento a questo tipo di SW ausiliario in quanto rap- presenta un buon esempio di quanto auspicato nel punto, ossia il progressivo trasferimento (in sicurezza) dal Livello HR al Livello AR di procedure anche complesse e contenenti scelte significative. 4) Conclusioni Con questo lavoro si è inteso riprendere la geniale intuizione di Rasmussen sul modello comportamentale umano e calarla nell’ambiente del Controllo di Processo 4.0 , dove l’Automazione gioca ormai da tempo un ruolo determinante, ricavandone alcuni suggerimenti meritevoli forse di ulteriori sviluppi. Si potrebbe quindi concludere che l’Automazione, vista nell’ottica della Ergo- nomia Cognitiva, apre la via ad una visione neo-umanistica che rimette al centro la figura dell’ ‘Homo Faber’, artefice della civiltà. 5) Bibliografia [1] J. Rasmussen “Skill, Rules, and Knowledge; Signals, Signs, and Symbols, and other Distinctions in Human Performance Model”, IEEE Transactions on Systems , Man and Cybernetics, No 3 May 1983. [2] F. Bracco, “Un approccio sistemico per la sicurezza delle atti- vità di ATM”, www.anacna.it , Maggio 2014. [3] S. Franzen, “The Cognitive Process”, Conference c/o Chal- mers 2005. [4] A. Toneguzzo, “Progettare la sicurezza: nuovi approcci uti- lizzabili dal responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione”, http://slideplayer.it . [5] M. Hameed, “Cognitive Decision Making Models & Avia- tion”, http://aviationknowledge.wikidot.com , 2012. [6] D. Pestonesi, M. Maini: “Il progetto ergonomico della Sala Manovra, Sintesi fra Tecnologie e Fattori Umani”, GDS Anipla 15/10/08 su interfaccia uomo sistema di controllo, la sottile linea fra intelligenza e automazione, 2008. [7] M. Maini, M. Veronesi, “Operatori a capacità aumentata e sempre più integrati con il sistema di automazione”, Automazione e Strumentazione , Maggio 2019.

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