AS_07_2021

SCENARI Primo piano 26 Ottobre 2021 n Automazione e Strumentazione A FIL DI RETE www.iaea.org www.energy.gov SI RINNOVA IL DIBATTITO SUL NUCLEARE IN ITALIA Nucleare: è ancora un dilemma Nell’industria e nella società civile, pare essersi riacceso il dibattito sulle opportunità che i reattori nucleari a fissione di concezione più recente, la quarta generazione, potrebbero offrire. Lo sviluppo dell’energia nucleare per produrre elettricità, nel nostro Paese, appare molto difficile, ma la ricerca è necessaria. Quando si discute di energia nucleare come possibile mezzo per produrre elettricità in Italia , per realismo e onestà intellettuale, dobbiamo partire da un dato ogget- tivo che rischia di troncare il dibattito sul nascere: il tempo di commissioning di un impianto nucleare in Italia aveva raggiunto un livello tale da rendere questa tecnologia difficilmente utilizzabile, per la società e l’industria, se non nel lunghissimo termine. All’inizio degli anni 80 del ventesimo secolo, quando l’industria nucleare italiana era al suo culmine e poteva contare su molte decine di imprese altamente specializ- zate, spesso di dimensioni medie o grandi, e migliaia di addetti perfettamente formati , il tempo necessario per avviare un impianto nucleare aveva raggiunto i 15 anni. Attualmente, le risorse tecnologiche e le competenze necessarie per progettare, costruire, avviare e gestire un impianto nucleare sarebbero reperibili solo all’estero, ammesso che un altro Stato sia disposto a condividerle. In merito al nucleare come fonte di energia, un espo- nente di governo ha recentemente dichiarato che si starebbero affacciando tecnologie di quarta genera- zione che, senza impiegare uranio arricchito e acqua pesante , produrrebbero pochissimi rifiuti radioattivi, avrebbero una sicurezza elevata e un costo basso. Storia di una tecnologia Non è certo una novità che un reattore possa fare a meno di uranio arricchito come combustibile oppure di acqua pesante come moderatore (la sostanza che ral- lenta i neutroni per farli reagire con i nuclei e sostenere la fissione). Anzi, questo approccio potrebbe quasi sem- brare un ritorno all’antico. L' uranio naturale , cioè non arricchito (con circa lo 0,7% di isotopo fissile U-235), può essere utilizzato per alimentare reattori nucleari di ogni taglia di potenza, come quelli con produzione termica quasi trascurabile, per esempio utilizzati in ricerca, oppure con potenze molto elevate. Anzi, storicamente, soprattutto i primi reattori nucleari, che erano moderati a grafite, utilizza- vano uranio naturale, a cominciare dal primo reattore in assoluto: la Pila 1 che Fermi realizzò a Cicago il 2 dicembre del 1942, quasi ottanta anni fa . Dalla metà del secolo scorso, numerosi reattori mode- rati a grafite o ad acqua pesante sono stati alimentati con I reattori di quarta generazione produrrebbero potenze unitarie più basse, per aumentare la sicurezza e ridurre i costi, e opererebbero a temperature più alte, per incrementare il rendimento termodinamico Jacopo Di Blasio

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