AS_07_2020

Automazione e Strumentazione Ottobre 2020 FOCUS approfondimenti 45 Software per dispositivi edge basati su Raspberry Pi A livello software, ad esempio, questa comuni- cazione diretta tra l’infrastruttura edge e il cloud è possibile grazie al fatto che alcuni vendor di software per la connettività industriale stanno fornendo software specificamente progettato per funzionare su dispositivi edge piccoli quanto un SBC (single board computer) Raspberry Pi. Per razionalizzare il processo d’implementazione del- la connettività, e ridurre i costi d’integrazione, i vendor di software di connettività per l’infrastrut- tura edge, aggiunge IoT Analytics, hanno creato programmi per i partner che pre-certificano l’har- dware di connettività industriale fornito da terze parti: tra gli esempi citati vi sono i programmi di certificazione Ignition Onboard, di Inductive Au- tomation, e deviceWISE Ready, di Telit. L’altro elemento che guida la convergenza IT-OT, come accennato all’inizio, è la progressiva dif- fusione di Linux e delle moderne tecnologie di virtualizzazione , che stanno consentendo ai ven- dor di automazione industriale di piccole e medie dimensioni (SME) di competere meglio con i più grandi e tradizionali fornitori (ABB, Mitsubishi Electric, Rockwell Automation, Schneider Elec- tric, Siemens), presenti da anni nel mercato con una posizione dominante. Ciò si sta realizzando per due motivi: il primo è che Linux e tecnologia di virtualizzazione permettono di disaccoppiare hardware e software. Mentre la tradizionale con- nettività industriale includeva software embedded scritto in modo specifico per quel determinato hardware, in prospettiva l’hardware di connet- tività industriale sarà Linux-based , e in grado di funzionare con una varietà di applicazioni software di connettività industriale di terze par- ti. Sia le fabbriche, sia i costruttori di macchine, precisa IoT Analytics, stanno adottando queste so- luzioni Linux-based ‘disaccoppiate’, in parte per- ché, lato hardware, aiutano ad evitare il ‘ven- dor lock-in’ , e poi perché consentono di realiz- zare architetture più scalabili e a prova di futuro. Il secondo motivo in grado di perturbare il con- solidato dominio commerciale dei tradizionali vendor di automazione industriale è il fatto che le classiche funzioni di connettività (conver- sione protocolli, connettività cloud, controllo di processo) possono ora essere eseguite attra- verso un singolo apparato hardware Linux- based funzionante con software di terze parti: poter concentrare tali funzionalità tutte in un singolo dispositivo permette di ridurre notevol- mente i costi dell’hardware a quegli utenti finali che, tradizionalmente, per implementare l’attrez- zatura di automazione, erano abituati ad acqui- stare apparati e dispositivi separati e dedicati per eseguire ciascuna funzione. Hardware open source, cosa s’intende Nel mondo industriale, al trend di Linux e del software open source sta allineandosi anche il trend dell’open hardware. Quando si parla di hardware open source (OSH) occorre comunque prestare attenzione a termini, definizioni e pro- dotti che si hanno di fronte. Nel caso, ad esem- pio, di Raspberry Pi, tale piattaforma, non si può considerare una soluzione hardware open source nel vero senso della parola: infatti, pur operando nell’ecosistema open source, funzionando con varie distribuzioni Linux e con un sistema opera- tivo open source (Raspberry Pi OS) ufficialmente supportato dalla Raspberry Pi Foundation, Ra- spberry Pi non è un SBC la cui scheda è costituita da hardware ‘open’, in quanto il progetto della board è basato su un SoC (system on chip) svi- luppato da Broadcom. Cosa, quindi, differente da una piattaforma elettronica di prototipazione come Arduino , che viene definita open source nell’accezione più pura del termine, perché basata Le architetture ‘edge-to- cloud’ superano il classico stack tecnologico a cinque layer (fonte: IoT Analytics)

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