AS_07_2020

Automazione e Strumentazione Ottobre 2020 INDAGINE approfondimenti 43 carriera che vanno dalla crittografia all’ana- lisi della vulnerabilità, fino a posizioni mana- geriali. Tra questi il Cyber Security Expert deve gestire non solo la sicurezza della rete dove i dati sono conservati, ma anche gestire gli accessi, l’autenticazione degli utenti, la sicu- rezza del server e del sito web. Il DPO (Data Protection Officer) è il responsabile aziendale della protezione dei dati personali. Si tratta di una figura obbligatoria, introdotta dal Regola- mento generale per la protezione dei dati perso- nali 2016/679 noto come GDPR (General Data Protection Regulation). Ma vanno citati anche il CISO (Chief Information Security Officer) e gli specialisti dei vari capitoli della Cyber Secu- rity (Architect, Director, Engineer, Analyst, Consultant, Project Manager ecc.). L’Innovation Manager Non possiamo poi non richiamare la figura pret- tamente italiana, rappresentativa dei nuovi lavori digitali. Quella di Innovation Manager, un pro- fessionista che può provenire da settori diffe- renti , ma il cui il background prevalente deve collocarsi in ambito ICT . L’Innovation Manager può provenire anche dalla consulenza, dal mar- keting, dalla comunicazione, dall’R&D e da altri comparti aziendali dove i processi di inno- vazione hanno un ruolo determinate. Importante è che si tratti di un professionista multidiscipli- nare , con capacità predittive, elevata compe- tenza tecnologica e spiccata visione innovativa. È chiaro quanto sia difficile trovare figure di così alto valore effettivamente preparate. Per soste- nere la trasformazione digitale e il percorso di Industria 4.0 nelle PMI, il Mise ha introdotto uno specifico elenco per questi professionisti e un decreto attuativo che stanzia un apposito Vou- cher a favore delle PMI e delle reti d’impresa. Conclusioni L ’ Osservatorio delle Competenze digitali, rea- lizzato con il sostegno dell’ Agenzia per l’Ita- lia Digitale, ha individuato i principali motivi per cui le persone con buone competenze digi- tali sono scarsamente reperibili: 1) l’onerosità della formazione, 2) il mismatch tra domanda e offerta, 3) il blocco del turnover nella PA, 4) la difficoltà ad attrarre talenti. Resta il fatto che con la piena affermazione della Trasformazione Digitale e di Industria 4.0, nuove competenze devono essere insegnate più massic- ciamente non solo nelle scuole ma anche nelle aziende attraverso metodiche di reskilling, tuto- ring e mentoring. Le competenze digitali peraltro non sono richie- ste solo nelle aziende tecnologiche e industriali, ma sono diventate fondamentali in ogni settore produttivo e nei servizi . Addirittura, dal rap- porto dell’Osservatorio sulle competenze digitali emerge che le skill digitali di base pesano per il 41% nell’Industria, il 49% nei Servizi e il 54% nel Commercio . Le imprese stanno incontrando non poche diffi- coltà per individuare diplomati e laureati con le competenze necessarie nelle fabbriche intera- mente connesse e automatizzate di Industria 4.0. Occorre naturalmente che la scuola faccia la sua parte. Gli istituti coinvolti dovrebbero muoversi nella creazione di un sistema di competenze tracciate e certificate. Questo approccio con- sentirebbe una effettiva employability dei gio- vani, aprendo concretamente le porte ai nuovi mestieri digitali. Qualcosa si sta muovendo in questa direzione. Occorre soprattutto stabi- lire un’agenda dell’innovazione condivisa che includa strategie di lungo periodo, un piano di investimenti, una nuova governance e la cre- scita della consapevolezza a tutti i livelli. Lo specialista di Digital Learning è una nuova figura professionale che si occupa di aggiornare contenuti e modalità di fruizione, sfruttando e massimizzando i vantaggi offerti dalle più recenti piattaforme digitali

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