AS_07_2020
Ottobre 2020 Automazione e Strumentazione MERCATI primo piano 22 la commercializzazione nel 2020 di circa 1,7 mi- lioni di EV (contro i 2,1 milioni del 2019). Tutta- via, tra i risultati chiave evidenziati nel rapporto, entro il 2022, sul mercato saranno disponibili, globalmente, oltre 500 differenti modelli di vei- coli elettrici. Attualmente, BNEF stima che sulle strade siano presenti, a livello globale, oltre 7 milioni di vei- coli elettrici per passeggeri, assieme a 500 mila e-bus, quasi 400 mila furgoni e camion elettrici, e 184 milioni di ciclomotori, scooter e motociclet- te elettrici. Nel mondo, entro il 2040, serviranno circa 290 milioni di punti di ricarica, di cui 12 milioni in aree pubbliche, che comporteranno un investimento cumulativo di 500 miliardi di dol- lari. BNEF stima anche che l’ infrastruttura di ricarica di abitazioni, posti di lavoro e stazioni commerciali private rappresenterà il 78% di tale investimento. Smart mobility, più automazione nei trasporti La e-mobility (electro mobility), o mobilità elet- trica, stando alla definizione fornita dalla società di ricerca e consulenza Gartner , risponde all’o- biettivo di utilizzare le tecnologie di propulsione elettrica, le tecnologie di comunicazione, le infor- mazioni raccolte a bordo del veicolo, e le infra- strutture connesse, per realizzare veicoli e flotte funzionanti attraverso tale tipologia di motore. Con un’accezione, diremmo, più ampia rispet- to al concetto di e-mobility, il paradigma smart mobility tende a spingersi oltre, focalizzando l’attenzione sulle tecnologie e strategie di au- tomazione e ottimizzazione che consentono di sviluppare nuove forme di trasporto: queste spa- ziano dall’ottimizzazione dell’utilizzo dei veicoli e delle infrastrutture di ricarica, alla realizzazione di veicoli a guida autonoma; alle piattaforme IoT (Internet of Things) che, attraverso sensori, mo- nitoraggio del traffico, comunicazioni wireless, analisi di big data in real-time, software di pia- nificazione e ottimizzazione dei percorsi, sistemi di condivisione di veicoli e servizi di mobilità , aiutano a razionalizzare i flussi di traffico e a ri- durre gli incidenti fatali. Il modello della sharing economy sta, in effetti, guadagnando terreno anche nella mobilità, se- condo i ricercatori della School of Management del Politecnico di Milano , che stimano come un veicolo di proprietà venga utilizzato in media soltanto per il 5% della sua vita utile, rimanendo parcheggiato e inutilizzato per il restante 95% del tempo. Ecco perché, in quest’ottica, le strategie di ‘ vehicle grid integration ’ (VGI), che hanno l’o- biettivo d’integrare il veicolo con la rete elettrica e di farlo interagire con essa, assumono oggi un ruolo sempre più importante, andando a comple- tare un modello d’interazione sempre più com- plesso. L’acronimo V2X (vehicle to everything), indica, ad esempio, la capacità del veicolo d’in- tegrare differenti tipi di comunicazione : V2I (vehicle to infrastructure), V2V (vehicle to vehi- cle), V2G (vehicle to grid), V2B (vehicle to buil- ding) e V2H (vehicle to home). Nel modello V2G i veicoli elettrici (BEV - batte- ry electric vehicle) e i veicoli ibridi elettrici plug- in (PHEV - plug-in hybrid electric vehicle), en- trambi collegabili direttamente alla rete elettrica, una volta connessi all’infrastruttura possono co- municare e interagire con la rete stessa, realizzan- do uno s cambio di energia bidirezionale : pos- sono cioè essere ricaricati, ma anche funzionare come sistemi di accumulo e storage , in grado di erogare, e restituire attraverso le proprie batterie, energia all’infrastruttura di distribuzione elettrica, aiutandola a bilanciare i carichi, e a fronteggiare i picchi di domanda. Un parallelo sviluppo delle infrastrutture di ricarica è fondamentale per la crescita del mercato delle auto elettriche (fonte: Pixabay)
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