AS_407_2018

SCENARI primo piano 22 Ottobre 2018 Automazione e Strumentazione Il secondo strumento, l’ assessment , fornisce una fotografia dello stato attuale dell’azienda basandosi su evidenze supportate da dati e documenti e può essere eseguito anche da per- sonale non particolarmente esperto in materia di auditing. Il relativo questionario punta ad indagare l’azienda su due livelli fondamentali indicati nel modello acatech: quello organiz- zativo e quello operativo. L’assessment forni- sce un report contenente una fotografia dell’a- zienda che attesta il suo stato attuale e ne mette in evidenza punti di forza e di debolezza. Ciò si ottiene analizzando in profondità i due livelli indicati per ciascuna delle quattro aree strut- turali (struttura organizzativa, risorse, sistemi informativi, cultura) dandone una valutazione da 1 a 6 e rappresentandola con un grafico di tipo radar. Infine, il terzo passaggio, l’ audit , fornisce un report contenente una valutazione dettagliata del grado di maturità accompagnato dall’indica- zione di un possibile piano di sviluppo (tattico ed operativo) contenente vari interventi che l’a- zienda potrà decidere di attuare. Il report con- tiene una serie di grafici radar che danno una rilevazione quantitativa dell’azienda scompo- nendo le varie aree secondo le rispettive dimen- sioni e a livello crescente di dettaglio: così ad esempio la Struttura organizzativa viene analiz- zata secondo i due assi: ‘Organizzazione interna organica’ e ‘Collaborazione dinamica all’in- terno del value-network’; a sua volta il primo asse, si suddivide nei tre parametri Organizza- zione, Salute dell’organizzazione, Competenze. Nelle conclusioni dello studio gli autori, dopo aver osservato gli aspetti promettenti del primo anno del Piano Industria 4.0, sollecitano un ulteriore passo avanti , che risulta ancor più necessario nella situazione attuale: “A nostro avviso occorre adesso proseguire nel solco di quanto fatto, spingendo più avanti l’asticella e le aspettative. Sostenere approcci critici (per- ché il 4.0 non è distruttivo in sé) e pragmatici (perché il percorso verso il 4.0 è un fenomeno inevitabile), sfuggendo alla contrapposta guerra fra luddisti 4.0 e i sostenitori acritici delle ‘magnifiche sorti et progressive’ del nuovo paradigma. Occorre cioè portare avanti quell’o- perazione culturale, già iniziata, di informa- zione e sensibilizzazione per e nella società, al fine di far emergere la consapevolezza che 4.0 non è necessariamente un fenomeno distruttivo, bensì un nuovo sistema che contiene i semi di uno sviluppo condiviso. Occorre contribuire ad affermare il concetto - neutro - del ‘4.0 come la continuazione dell’economia reale con altri mezzi digitali’. Noi continueremo a far sì che, a livello di discorso pubblico, si passi dall’idea di una rivoluzione, che tradizionalmente non è un pranzo di gala, a quella di evoluzione, ovvero un percorso fluido, all’interno dell’ordine natu- rale delle cose”. I nuovi modelli produttivi sono una continuazione dell’economia reale con mezzi digitali, grazie ai quali sarà possibile gestire un’evoluzione, invece di una rivoluzione, per molte risorse industriali già esistenti

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