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Settembre 2024 n Automazione e Strumentazione Primo piano 18 SCENARI semplice digitalizzazione di un’apparecchiatura a quella di un’intera struttura: fabbrica, edificio, ambiente. Ci sono poi le tecnologie di comunica- zione che connettono in rete tutte le risorse fin qui citate e che stanno evolvendo verso i sistemi ultra- ride band, 5G, 6G per incrementare la velocità dati e introdurre nuove funzionalità. La prospettiva è quella della creazione di un mondo cyber-fisico completamente digitalizzato e programmabile; dove peraltro sarà essenziale sviluppare le cyber- security dei dati, delle comunicazioni, del software e dei sistemi: ma anche qui gli sviluppi tecnologici sono molto rapidi e rassicuranti. Come pure per tutti gli aspetti legati agli approvvigionamenti e alla logistica, fattori cruciali nell’ottica dell’eco- nomia circolare: qui l’innovazione è all’insegna della Blockchain che rappresenta un insieme di tecnologie chiave per il processo di validazione delle operazioni industriali e per tutte le transa- zioni. Infine c’è il tema dell’energia, la cui pro- duzione da fonti rinnovabili è un punto cardine dell’economia circolare. Il “ Net Zero Industry Act ” la legge recentemente ratificata in via defi- nitiva dal Parlamento europeo, indica alcune tec- nologie chiave per il raggiungimento dei target di riduzione delle emissioni al 2030 e al 2050: solare fotovoltaico e solare termico; energia rinnovabile eolica on shore e off shore; batterie e accumulo; pompe di calore ed energia geotermica; elettroliz- zatori e celle a combustibile; biogas e biometano; CCUS e tecnologie di rete. In particolare alcune tecnologie energetiche possono interagire diretta- mente con la fabbrica circolare. Come la Carbon Capture che consente di ridurre drasticamente le emissioni di CO 2 in atmosfera ma la varietà di fonti di emissione e la loro dislocazione sul terri- torio richiedono una combinazione di diverse solu- zioni tecnologiche per superare gli ostacoli legati al costo e al trasporto della CO 2 catturata. Ecco allora la possibilità di combinarle sinergicamente con la produzione di idrogeno rinnovabile; il quale andrà anche ad alimentare le celle a combustibile. Un contributo rilevante al processo di decarboniz- zazione dei settori energetici potrà essere dato dai biocarburanti; la loro principale caratteristica è garantire un ridotto impatto ambientale in termini di CO 2 equivalente sul ciclo di vita e non utilizzare materie prime derivanti da suoli destinati a colture alimentari. Queste tecnologie possono essere col- legate all’economia circolare, in linea con la nor- mativa comunitaria che incentiva la produzione di biocarburanti avanzati a partire dai rifiuti, residui, materie cellulosiche di origine non alimentare e materie ligno-cellulosiche. Nuovi ruoli e competenze A partire da questo scenario tecnologico, un recente W orking Paper “Nuove competenze della ricerca e innovazione industriale per l’economia circolare” prodotto da AIRI (Associazione Italiana per la Ricerca Industriale) affronta in modo orga- nico le questioni relative al capitale umano neces- sario per portare a pieno regime la doppia tran- sizione, digitale e Green, avviata in questi anni. In particolare il gruppo di lavoro che ha curato lo studio - composto da Pirelli (Coordinamento), Bracco, Federchimica, Fincantieri, Italcementi, Lfoundry, Smilab, Ayming, CRS Laghi, Lapetre, Service Group R&D, Enea, Scuola Normale Supe- riore, Chilab-Politecnico di Torino, Università di Pisa - individua i nuovi ruoli, le nuove compe- tenze, le nuove figure professionali richieste dalla trasformazione organizzativa in atto, fissando i principi generali che caratterizzano le competenze dell’economia circolare e rigenerativa. Il dato che emerge con chiarezza dallo studio AIRI è che economia circolare, decarbonizza- zione, industria Net Zero, richiederanno tutte un aumento di personale qualificato. Richiamando il report World Energy Employment della IEA, si segnala che sono 65 milioni gli addetti nel set- tore energia in tutto il mondo di cui 750 mila nella Ricerca e Sviluppo; il 50% del totale del personale è coinvolto nel campo dell’energia pulita, il 45% rappresenta personale altamente qualificato. La IEA prevede che si possa giungere a 80-90 milioni di occupati nel 2030, se le politiche Net Zero andranno a raddoppiare l’impiego di energia pulita nell’ambito delle politiche orientate alla sosteni- bilità industriale. “Il settore energetico è quello Nell’industria, per realizzare compiutamente la transizione digitale e green, oltre alle risorse fisiche appropriate è necessaria una serie di nuove competenze

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