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Automazione e Strumentazione n Settembre 2024 Primo piano 11 EDITORIALE Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale, Università degli Studi di Brescia Nel mese di giugno si è svolta ad Almeria, in Spagna, la quarta edizione della conferenza internazionale (patroci- nata dalla International Federation of Automatic Control) sui controllori PID , che sono certamente la tipologia di controllori automatici più utilizzati nel contesto industriale. La presenza di più di un centinaio di ricercatori provenienti da ogni parte del mondo ha fatto sì che questa conferenza abbia rappresentato un’occasione preziosa per fare il punto sugli sviluppi di questi controllori che, a più di un secolo dalla loro nascita, possono comunque continuamente esseremigliorati sotto diversi aspetti. Ci sono state presentazioni di lavori scientifici (seguite da discus- sioni individuali con gli autori), visite a impianti e anche un panel sulla for- mazione a cui hanno partecipato professionisti dell’industria. Diversi sono stati infatti i temi di riflessione. Se si può affermare che le numerose regole di taratura dei parametri principali del controllore sono ormai sufficienti per soddisfare le diverse specifiche di controllo che emer- gono nelle varie applicazioni, è vero che vi è ancora spazio per investigare nuove metodologie di progetto per strutture di controllo basate su PID. Ad esempio, per architetture quali controllo in cascata e controllo di rap- porto, sarebbe opportuno fornire all’utente delle tecniche di taratura auto- matica efficaci che consentano di ridurre i tempi di messa in servizio del sistema. Inoltre, spesso un miglioramento significativo delle prestazioni può essere ottenuto aggiungendo all’algoritmo in feedback anche una parte in feedforward, che però sarà efficace se vi è la disponibilità di tec- niche semplici per la stima accurata del modello del processo. Analoga- mente, soprattutto nei sistemi meccatronici, è importante unire all’algo- ritmo PID anche dei filtri per ridurre l’effetto del rumore e delle elasticità. In generale, lo scopo di chi fa ricerca in questo campo è quello di fornire metodi di progetto semplici ed efficaci che facciano sì che questi compo- nenti aggiuntivi dell’algoritmo di controllo non rappresentino per l’utente un aggravio del rapporto costi/benefici. Ulteriori discussioni hanno riguardato la modifica dell’algoritmo standard, in cui alternative vengono proposte tenendo anche conto della maggiore capacità computazionale dei moderni microprocessori. In questo conte- sto si inseriscono per esempio i controllori PID frazionari, quelli ad eventi, oppure quelli in cui vi è anche un’azione di controllo basata sulla derivata seconda dell’errore. Al di là dei dettagli tecnici, l’importante è sottolineare come vi siano numerosi ricercatori che propongono continuamente nuove soluzioni per migliorare i controllori industriali. La sfida è anche quella di sapere tra- sferire queste metodologie agli utenti finali nell’industria. Bisogna infatti dimostrarne l’efficacia negli ambiti applicativi, e chiarire esattamente quali sono i vantaggi e svantaggi che esse comportano. D’altra parte, gli utenti finali possono sempre proporre nuovi problemi, consapevoli che c’è una comunità scientifica che li ascolta e che è pronta a raccogliere la sfida. Antonio Visioli L’intramontabile PID
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