AES_6 2023

Settembre 2023 n Automazione e Strumentazione Primo piano 34 DOSSIER tare il contatto sia con gli arti, sia con le parti più delicate quali testa e viso. La ABB è stata all’avanguardia nel lancio dei cobot ed ora è già alla seconda generazione. Le nuove famiglie GoFa e SWIFTI, che hanno affiancato lo sto- rico YuMi, offrono capacità di carico e velo- cità più elevate, maggior robustezza e facilità d’uso. Sono progettati per essere programmati in modo intuitivo senza necessità di ricorrere a specialisti di programmazione; ciò avvicina anche le industrie con bassi livelli di automa- zione, mettendole in grado di far funzionare il loro cobot dopo pochi minuti dall’installazione, non appena fuori dall’imballaggio. D’altro canto, accelera l’espansione delle aziende nei segmenti in forte crescita come quello dell’e- lettronica, della cura della persona, dei beni di consumo, della logistica e del food&beverage, rispondendo alla crescente domanda di auto- mazione in questi settori. Anche Kuka parla di nuova generazione della robotica collaborativa. Il robot collaborativo LBR Iiwa sta scrivendo nuovi capitoli nella storia della robotica indu- striale che si fa largo in settori finora preclusi all’automazione. Il robot leggero, sensibile e collaborativo, può svolgere compiti molto deli- cati in stretta collaborazione con l’uomo; non solo è estremamente preciso e flessibile, ma può anche essere utilizzato in modo sicuro in una varietà di ambienti di lavoro. Il livello suc- cessivo è l’incontro con la robotica mobile: il KMR Iiwa è una combinazione tra cobot LBR Iiwa e una piattaforma mobile che grazie allo scanner laser può navigare in autonomia e muo- versi in modo flessibile e in sicurezza nell’am- biente di lavoro. Anche la combinazione di robot collaborativi mobili e fissi è possibile: ad esempio, nell’area di pre-montaggio di una linea di produzione, un KMR può consegnare i componenti, mentre un LBR fisso supporta il personale di produ- zione durante il montaggio. Nella fabbrica moderna i cobot sono sempre più presenti e tendono a ridefinire il rapporto uomo-macchina. Come nella Smart Factory di Comau dove operatori e robot possono lavo- rare a stretto contatto e in totale sicurezza: ai cobot sono affidate le operazioni più ripetitive e gravose, mentre l’uomo può dedicarsi ad atti- vità più specializzate e meno pesanti o collabo- rare direttamente con il robot per rendere più efficace lo svolgimento delle sue mansioni. Ulteriore conseguenza della possibilità di far lavorare uomo e robot vicini e in sinergia è che viene eliminata la necessità di barriere, creando isole più aperte ed ergonomiche che vanno a ridisegnare in modo intelligente e flessibile gli spazi di lavoro. È così che la robotica collabo- rativa di Comau, oltre ad aumentare la produt- tività e la sicurezza operativa, aiuta le aziende ad ottimizzare il layout di fabbrica, abbattendo i costi strutturali e di logistica. Un cobot come Comau Racer5 può passare automaticamente dalla velocità del robot indu- striale (fino a 6 m/s di velocità cartesiana) alla velocità collaborativa (fino a 500 mm/s) quando un operatore umano entra nella sua area di lavoro. Combina la flessibilità e le caratteristi- che di sicurezza collaborativa con la ripetibilità e la precisione ad alte prestazioni e permette di ridurre i tempi di ciclo garantendo una migliore produttività. n I cobot si stanno sviluppando velocemente, dimostrando una sempre maggiore versatilità e una grande adattabilità a nuovi compiti

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