AES_6 2022

Speciale 77 ID E VISIONE Automazione e Strumentazione n Settembre 2022 portando avanti iniziative estremamente efficienti ispirate alla trasformazione digitale e a modelli di gestione di tipo BPM (Business Process Manage- ment), RTLS (Real Time Location Systems) e MRO (Maintenance, Repair, Operations). È bene anche sottolineare che la rivoluzione 4.0 è strettamente collegata alle tecnologie di identifica- zione automatica . Esistono ad esempio smart label e tag intelligenti che integrano chip RFID per la comunicazione e la geolocalizzazione. Al semplice barcode monodimensionale, ancora protagonista nell’industria e nella logistica grazie alla sua economicità, si stanno affiancando sistemi di identificazione automatica 4.0 e basati su IoT, sui Big Data e financo sulla Blockchain e sulle tecni- che di voice recognition e intelligenza artificiale. In sostanza l’innovazione ha spostato l’interesse dell’identificazione automatica dalle macchine alle informazioni. Accanto ai sistemi di identificazione, i sistemi di visione artificiale stanno raggiungendo la maturità, con impieghi che vanno dal controllo del montaggio e della corretta sequenza produttiva, alla verifica finale e in linea della qualità del prodotto. Oggi, in piena quarta rivoluzione industriale, vengono uti- lizzati anche per rendere intelligenti robot, cobot e navette per la movimentazione delle merci all’in- terno degli stabilimenti. L’identificazione automatica Nel 1948 due studenti della Drexel University, Norman Joseph Woodland e Bernard Silver, svi- lupparono l’idea dei codici a barre (barcode) per automatizzare le operazioni di cassa di un’azienda alimentare. Il successivo sviluppo della tecnologia laser ha visto la diffusione del barcode in tutti i set- tori merceologici con oltre 30 diversi formati, come l’apprezzatissimo QR Code nato in Giappone. Nel mondo della distribuzione lo standard GS1 è il sistema per la codifica a barre dei prodotti più diffuso per identificare unità commerciali, unità logistiche, servizi, luoghi e funzioni in maniera univoca. In ambito industriale sono molto diffusi anche i codici 128, 2/5 interleaved, EAN (European Article Number) e Data Matrix. I barcode hanno il vantaggio di essere estre- mamente economici , sebbene presentino bassa capacità di immagazzinare dati e non siano ripro- grammabili. Per ovviare a queste problematiche si sviluppò in campo industriale, a partire dagli anni ’60, un’altra tecnologia, denominata RFID (Radio Frequency Identification). A differenza delle etichette barcode, lette da scanner una alla volta, la tecnologia RFID consente la lettura contemporanea di più tag con tecniche anticollisione, aprendo, ante litteram, al concetto di Big Data. Tipicamente nel codice a barre vengono codificate le informazioni sulla tracciabilità del prodotto, mentre nel chip RFID vengono memorizzati i dati relativi a produzione e collaudi, con la possibilità di aggiungere nuove informazioni nelle varie fasi del ciclo produttivo. Evoluzione della tecnologia Oggi per acquisire maggiore visibilità delle attività produttive, molte aziende adottano diffusamente tec- RFID vs Barcode (fonte: medium.com)

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