AES_6 2022

Primo piano 17 EVENTI Automazione e Strumentazione n Settembre 2022 le macchine più datate. L’edge quindi dovrà essere dotato di tali strumenti, come pure dovrà consentire la configurazione da remoto e dovrà suppor- tare il retrofitting del parco macchine, esigenza particolarmente sentita da molte aziende che non hanno impianti e strutture aggiornate. L’edge è apparso come proposta decisa e generalizzata soltanto negli ultimi due o tre anni perché si è capito che l’IIoT richiede una dispo- nibilità e una capacità di calcolo distribuita e adattabile. Si tratta ora di costruire architetture digitali che percorrano tutto lo stack IIoT , da bordo macchina agli utenti finali, integrando da subito i dati che arrivano dal campo e trasformandoli subito in informazioni utili; le informazioni poi verranno trasmesse, in modalità wired o wireless a seconda della situa- zione, per essere condivise con gli stakeholder in modo che siano ‘pronte all’uso’, che servano realmente e specificamente ad ogni livello del pro- cesso produttivo. Per quanto riguarda l’architettura, Colombo ha indicato i vantaggi di una architettura “debolmente accoppiata”: lo stack IIoT va dalla macchina alle soluzioni e consente di disaccoppiare la macchina dai sistemi Ict dell’a- zienda, integrandoli allo stesso tempo; i livelli intermedi sono quelli che normalizzano e trasformano i dati grezzi in informazioni pronte all’uso per le macchine, per gli operatori e per i sistemi Ict stessi. A volte è necessario integrare l’architettura con le piattaforme IIoT di terze parti, ma anche questo ora è possibile. Questo passaggio dai dati grezzi alle informazioni utili configura un tipo di soluzioni che possiamo definire “edge centric”, che offrono tali infor- mazioni a supporto degli operatori e dei manutentori, che finora non ave- vano questa possibilità a portata di mano. C’è da aggiungere che l’edge può anche essere sofisticato e ospitare tecniche di Intelligenza Artificiale (AI) grazie alle quali aggiungere conoscenza rispetto al contesto nel quale si sta operando. Per ora l’edge non può gestire da solo un approccio AI - anche se già si parla di AI on the edge - e quindi è necessario richiamarsi al cloud come interoperabilità per richiedere assistenza nell’elaborazione dei dati locali e per la generazione di controlli attivi. Si possono a questo punto riassumere i fattori critici di successo per l’edge computing con particolare riferimento al contesto delle Pmi. In un sistema complesso come la fabbrica moderna, i sistemi digitali mostrano tutta la loro efficacia se “nascondono la complessità” agli utenti, quindi se sono pronti all’uso e autoinstallanti e, meglio ancora, se permettono un autoap- prendimento da parte degli operatori, un po’ come accade a tutti noi con le App sullo smartphone, il cui uso non richiede una specifica formazione e viene guidato dalla App stessa. Il mascheramento e la semplificazione della complessità manifatturiera possono essere supportati da sistemi digi- tali che utilizzano le tecniche di AI e attualmente c’è un grande sforzo in questa direzione. I sistemi devono poi avere una sostenibilità sia economica che come capa- cità di utilizzo da parte delle aziende; per le Pmi ciò richiede una accele- razione verso una maturità digitale ancora non ben affermata e che quindi renderebbe vana l’implementazione di tecnologie digitali sofisticate. Un fattore determinante infine è la consapevolezza della possibilità di miglioramento continuo, soprattutto tramite un processo “BI driven”, cioè una continua e puntuale analisi dei dati che consente di capire cosa non funziona bene e quali possono essere le vie del miglioramento. n © Schunk FAULHABER BX4 Precisione saldamente in mano Per un maggior feeling in termini di potenza, flessibilità e dinamica negli spazi più ristretti, scegliete i sistemi di azionamento FAULHABER per pinze elettriche. Per saperne di più: www.faulhaber.com/gripper/it WE CREATE MOTION

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