AS_06_2019
Settembre 2019 Automazione e Strumentazione SENSORI approfondimenti 48 Nell’ambito dei sensori dedicati ai sistemi di pro- duzione, le fotocellule sono da sempre il cavallo da tiro che produce le informazioni indispensa- bili all’attività di macchine e impianti automatici. Attualmente, nell’ottica di realizzare i sistemi di produzione inter- connessi e versatili che caratterizzano i nuovi paradigmi di produzione, anche una tecnologia con- solidata come quella delle fotocellule ha bisogno di un approc- cio innovativo. Per questo Sick ha voluto realizzare un sistema che potesse dare ai costrut- tori e agli integratori tutta la libertà necessaria per creare ‘griglie’ ottiche estremamente versa- tili, grazie alla possibilità di collegare in cascata decine di fotocellule , anche di tipologia diversa. Operazioni di stoccaggio e trasporto, controllo di accesso e delle sporgenze, rilevamento bordi, classificazione e misurazione di oggetti: per tutte queste attività vengono impiegate le barriere foto- elettriche o, in alternativa, un numero elevato di singole fotocellule. Soluzioni efficaci, ma con alcuni limiti legati alle ottiche fisse, nel caso delle barriere standard, o alla tecnologia del singolo sensore, che richiede molti cablaggi ed elabora- zioni software da parte del PLC. Per potenziare le funzionalità di questi dispositivi e fare in modo, per esempio, che si occupi meno spazio, si dimi- nuiscano i cablaggi e si creino logiche complesse, bisognerebbe adottare delle barriere con rileva- mento a tasteggio o catarifrangente. Una cosa molto difficile da realizzare. Flessibilità e comunicazione Per mettere in pratica i vantaggi insiti in un approccio di tipo ‘Industria 4.0’, Sick ha realizzato FlexChain , una soluzione appositamente proget- tata per essere altamente flessibile e permettere la creazione di barriere personalizzate al 100%, in modo da per rispondere a qualsiasi esigenza di rilevamento, misurazione, controllo e conteggio, collegando tra loro fino a 60 fotocellule . FlexChain è l’innovativo concetto di connettività per fotocellule ideato e sviluppato da Sick. Grazie a uno speciale protocollo sviluppato dall’azienda, è possibile collegare a cascata fino a 60 sensori di diversa tipologia (a catarifrangente, tasteggio e proiettore/ricevitore). Attraverso un gateway i dati registrati vengono rielaborati e trasformati in IO-Link, CANopen o RS-485 per inviare al PLC solamente l’infor- mazione di passaggio corretto o non corretto. In questo modo, vengono collegate decine di sen- sori con un solo cavo verso il PLC , che viene sgravato dall’attività di gestione di tutti i sin- goli ingressi e dalle varie logiche in posizioni diverse della macchina, alleggerendo e velociz- zando il processo. Connettività evoluta Tutto quanto descritto avviene con un unico cavo I/O che collega tra loro i sensori fino a una lun- ghezza massima di 40 m . Un enorme vantaggio in termini di installazione e cablaggio, non solo per quanto riguarda la velocità e la semplicità di messa in servizio, ma anche a livello di costi generali. Grazie alla nuova modalità di lavoro introdotta da FlexChain si possono ora creare barriere foto- elettriche interamente personalizzate utilizzando FOTOCELLULE SMART DI SICK PER UNA BARRIERA PERSONALIZZABILE E FLESSIBILE Fotocellule interconnesse per creare barriere versatili Il concetto innovativo alla base delle nuove fotocellule FlexChain di Sick è la possibilità di posizionare e connettere facilmente tra loro sensori diversi, che possono arrivare fino a 60 unità, in modo da costituire una barriera fotoelettrica estremamente flessibile e versatile. Questi sensori e il loro evoluto sistema di connessione sono pensati per fornire ai costruttori e agli integratori la massima libertà in termini di progettazione e installazione. Carlo Monteferro A FIL DI RETE www.sick.com/flexchain Le fotocellule FlexChain di Sick si collegano in cascata e possono essere gestite attraverso un solo cavo diretto al PLC
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