AS_06_2019

rischio di incendio, quando questo è dovuto all’uso di liquidi infiammabili. L’elettrolita sarebbe uno strato sottile solido che riduce di quasi un ordine di grandezza la distanza tra gli elet- trodi. Anche in questo caso, riducendo lo spazio si ottengono vantaggi sostanziali in termini di peso, ingombro e densità ener- getica, ma ci possono essere degli svantaggi. Il problema delle dendriti, cioè degli accumuli di litio metallico sugli elettrodi, è uno di questi svantaggi, con la possibilità di cortocircuiti a livello di cella che sono tanto più facili da verificarsi quando la distanza dagli elettrodi è minore. Tuttavia, la più la più recente attività di ricerca in questo campo potrebbe aver portato vicino alla soluzione di questi problemi. Le batterie a stato solido In un recente rapporto di ABI Research , società di ricerche di mercato con sede a New York, si stima che la tecnologia delle batterie al litio ad elettrolita solido potrebbe consentire di aumentare il numero globale di veicoli elettrici dagli 8 milioni dell’anno scorso al centinaio di milioni nel 2028. Per questo BMW , Daimler , Ford , Hyundai , Mitsubishi , Nissan , Renault , Toyota e Volkswagen stanno investendo centinaia di milioni di dollari nella ricerca e nello sviluppo di batterie con elettrolita a stato solido. Com’era prevedibile, sono i principali marchi dell’industria automobilistica, come Toyota e Volkswagen, che guidano la classifica degli investimenti per lo sviluppo di nuove batterie. Solo per quanto riguarda il 2018 e limitatamente alle celle a elettrolita solido, Volkswagen ha investito cifre nell’or- dine delle centinaia di milioni di dollari e collabora con enti e università europei e statunitensi per mettere a puto soluzioni di accumulo con maggiore longevità, affidabilità e densità energetica. Toyota è impegnata da anni nello sviluppo di batterie con elettrolita solido e si prevede che presenterà un nuovo modello di batteria in occasione delle olimpiadi che si ter- ranno in Giappone l’anno prossimo. Poi, Toyota ha un accordo di condivisione di tecnologia con Suzuki , Subaru e Mazda . Infine, il gigante automobilistico giapponese ha anche un patto di sviluppo congiunto con Nissan, Honda e il produttore di batterie Panasonic . Inoltre, Panasonic ha fornito la sua tecnologia anche a Tesla, che gestisce la più grande fabbrica al mondo di batterie agli ioni di litio, deno- minata ‘Gigafactory 1’, a Reno nel Nevada (Usa). Inoltre, Tesla sta preparando un secondo impianto almeno altrettanto grande in Cina, a Shanghai. Lo sviluppo repentino della mobilità elettrica non è un feno- meno completamente nuovo, visto che una situazione molto simile ha caratterizzato il settore ferroviario dell’inizio del XX secolo, con la progressiva elettrificazione del trasporto su rotaia. Nel secolo scorso, il nostro Paese ha saputo rive- stire un ruolo pionieristico nell’evoluzione del trasporto elet- trico, visto che l’Italia è stata tra le prime nazioni a superare il 90% di elettrificazione della rete ferroviaria, e sarebbe auspicabile che il sistema Paese non perdesse il ‘prossimo treno’ dell’auto elettrica.

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