AS_06_2019
SCENARI primo piano 21 Automazione e Strumentazione Settembre 2019 Europea dell’Ambiente , i livelli di mercurio presenti in atmosfera sono del 500% superiori a quelli naturali e quasi la metà dei corpi idri- ci superficiali dell’UE mostra livelli di mercurio troppo alti nonostante l’entrata in vigore della Convenzione di Minamata e del Regolamento (UE) 2017/852 sul mercurio. Articoli e allegati di questi documenti definiscono le modalità per il controllo, la limitazione e il monitoraggio di questo elemento, ma non sempre è facile destreg- giarsi tra le linee guida. È stata perciò quanto mai opportuna l’iniziativa di Sick che ha organizzato, all’inizio di aprile, una giornata formativa per i professionisti che operano negli impianti di in- cenerimento, termovalorizzatori, cementifici, raffinerie di petrolio e centrali elettriche, realtà chiamate in causa quando si parla di produzione antropica di mercurio. In effetti, come ha osservato Alberto Pronzati , Sales Manager Process Automation CEMSs & Process Analyzers di Sick , “il mercurio è tuttora al centro dell’attenzione per la sua pericolosità. Presente sotto forma di mercurio metallico , inor- ganico e organico , una volta rilasciato nell’am- biente viene sottoposto a una serie di trasforma- zioni che lo portano a circolare e a depositarsi su acqua, suolo e organismi, permanendo nell’atmo- sfera per oltre sei mesi. Inoltre, per le sue caratte- ristiche fisiche e chimiche, può essere trasportato anche molto lontano dal luogo di emissione, an- dando a impattare aree non direttamente interessa- te dalle attività che hanno generato le emissioni”. Ecco allora la necessità che le realtà direttamente coinvolte nella gestione degli impianti industriali possano conoscere e capire bene le normative vi- genti e scoprire gli strumenti che possono aiutarle a rilevare e monitorare i livelli di mercurio prodot- ti dalle loro attività”. Il percorso delle normative in Europa registra una tappa importante nel 2010 con l’adozione da parte della UE della IED (Industrial Emissions Direc- tive) che, nell’intento di salvaguardare la salute umana e l’ambiente, fissava limiti alle emissioni di sostanze inquinanti rilasciate dai processi indu- striali, comprese le centrali elettriche e gli incene- ritori di rifiuti; in questi due casi i limiti più strin- genti erano fissati con riferimento alle BAT (Best Available Technique). Per il mercurio il limite è di 50 microgrammi/Nm 3 , peraltro già indicato nella normativa italiana nel DL 152 del 2006 per gli impianti di incenerimento di rifiuti. Le fasi di analisi e campionamento Sul piano operativo sono determinanti le fasi di analisi e campionamento del mercurio nelle emissioni in atmosfera. Come ha spiegato Federico Marsili , del Laboratorio Lab Analysys , per il cam- pionamento il metodo di riferimento è contenuto nella UNI EN 13211 del 2003 ed è fondamentale il fatto che il campionamento venga eseguito a regola d’arte. La norma descrive le condizioni di campionamento isocine- tico che si rende necessario per prelevare correttamente polvere e goccioline: infatti, benché il mercurio sia prin- cipalmente presente in forma gassosa, può essere riscon- trato anche in fase di polvere nonché in goccioline che possono essere presenti dopo i depolveratori a umido. Per realizzare la sonda bisogna avere l’accortezza di evitare tutti materiali non inerti al mercurio, quelli cioè che potrebbero reagire col mercurio o adsorbirlo. Per l’assorbimento del mercurio gassoso deve essere scelta una delle due seguenti soluzioni, con i relativi materiali captanti: o la soluzione di assorbimento con permanganato di potassio e acido solforico; o la soluzione di dicro- mato di potassio con lavaggio di acido nitrico. Per la fase di analisi - dove un ruolo rilevante ha la parte di preparazione - la norma di riferimento è la UNI EN ISO 12846 del 2013; l’analisi vera e propria viene eseguita utilizzando cloruro di sta- gno come agente di riduzione in ambiente acido. Da sottolineare l’importanza dell’accreditamento di questo metodo, per garantire i requisiti di ripe- tibilità, incertezza e rappresentatività dei risultati: per questo il gestore di un impianto dovrà affi- darsi a un laboratorio accreditato. Quanto alla verifica dei sistemi di monitorag- gio in continuo delle emissioni (SMCE), il riferimento è la norma UNI EN 14181 del 2015. Marsili ha fatto notare come la fase di campio- namento e quella di analisi non presentino grandi criticità, purché si applichi perfettamente quanto prescritto dal metodo; più criticità si possono trovare nella fase di verifica. In ogni caso vale sempre la necessità del ricorso a un laboratorio accreditato. Entrando più nello specifico dei sistema di misura e monitoraggio del mercurio Salvatore Squillaci , Product Manager Analyzer di Sick, ha illustrato una soluzione originale e sperimen- L’analizzatore Mercem300Z proposto da Sick
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