AS_06_2018

Settembre 2018 Automazione e Strumentazione MERCATI approfondimenti 64 L’attuale attenzione ai dati e alla loro rilevanza in ogni ambito dell’agire umano, attenzione che si può riscontrare ad esempio nella crescente rile- vanza della Data Science all’interno di atenei e percorsi universitari, sembra sancire una nuova primavera per l’informatica anche in azienda, dove l’IT ormai sembrava relegato al ruolo di supervisore di sistemi, hardware e software, assecondando bisogni e richieste di manage- ment e business unit. Ruolo che, d’altra parte, già il cloud aveva cominciato a mettere in crisi, esternalizzando problematiche e professionalità legate alla gestione delle infrastrutture informa- tiche: mainframe, server e storage cominciano a lasciare l’azienda, ponendo all’IT e all’azienda nel suo complesso la sfida di valorizzare al meglio dati e informazioni ora raccolti e resi disponibili proprio grazie al cloud stesso. 1. Quanto le aziende italiane sono data driven enterprise? È qui che nasce la sfida delle imprese, anche italiane, supportate dall’IT, di diventare delle data-driven enterprise , ossia delle imprese che fanno del dato la propria fonte di vantag- gio competitivo e di nuovi servizi e prodotti. Basti pensare che ad oggi in tutti i settori pro- prio le cosiddette data-driven enterprise stanno trasformando radicalmente gli scenari com- petitivi e i modelli di business delle imprese: da Amazon nel retail a Netflix e Spotify nel mondo dei media e dell’ entertainment , i dati hanno sempre più un ruolo centrale nella defi- nizione di prodotti e servizi in grado di andare in contro alle esigenze e ai bisogni dei mercati e dei propri clienti. Quando d’altra parte si parla di data-driven enterprise gli esempi che sempre vengono pro- posti riguardano sempre esperienze esterne, di grandi multinazionali, in genere che poco influ- iscono o riguardano il funzionamento e le stra- tegie delle imprese italiane. A che punto sono dunque le nostre imprese nella capacità di uti- lizzo e analisi dei dati in azienda? Per rispon- dere a questa domanda è utile fare riferimento ai dati pubblicati dall’ Istat , per cui solo il 9% delle aziende italiane con dieci e più addetti dichiara di analizzare i (grandi) dati a propria disposizione. Questi risultati poi, se scompo- sti ulteriormente sulla base della dimensione d’impresa, mostrano come siano soprattutto le grandi aziende con più di 250 addetti ad utiliz- zare questi dati (il 30%), contro il 7,7% delle PMI (quelle imprese con un numero di addetti tra i 10 e i 50). D’altra parte, è comunque da tenere presente che anche nel caso più positivo (quello delle grandi aziende) è solo un terzo delle imprese italiane quelle che dichiarano di stare analizzando i big data . Un’ulteriore analisi relativa ai settori di appar- tenenza delle imprese che utilizzano big data mostra inoltre come, escludendo il settore dell’ICT, siano soprattutto le aziende nell’am- bito delle utilities (18%), della logistica (14,9%) e dei servizi professionali (14,9%) ad utilizzare big data; al contrario, solo il 7,1% delle imprese manifatturiere italiane utilizza questi dati, un record in negativo battuto solo dal settore delle costruzioni, dove la percentuale scende al 5,5% (cfr. υ Figura 1 ). Significativa è anche l’analisi rispetto alle fonti dei dati analizzati in azienda: sempre LE AZIENDE SFRUTTANO I ‘DATI’ NELLO SVILUPPO DEI PROCESSI DECISIONALI? Imprese italiane e data-driven innovation: la strada è ancora lunga A FIL DI RETE www.theinnovationgroup.it sviluppoeconomico.gov.it dati.istat.it Qual è il ruolo dei dati e delle informazioni in azienda? Quanto oggi le aziende si basano su di essi per prendere decisioni, ridefinire i processi e creare nuovi prodotti e servizi? Da sempre l’informatica si occupa dei dati, della loro gestione e della loro elaborazione, dentro e fuori l’impresa: già il termine informatica indicava la capacità di calcolatori e sistemi di elaborare dati per fornire in modo più rapido ed efficiente conoscenza utile all’agire umano. Camilla Bellini

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