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Automazione e Strumentazione n Giugno - Luglio 2024 Primo piano 25 SCENARI sumatori, investitori, regolatori, sul valore di un’azienda, e sull’impatto che produce sull’am- biente e sul benessere sociale. Tra le direttive c’è la Corporate Sustainabi- lity Reporting Directive (CSRD). La CSRD , comunica la Commissione Europea , rappre- senta un elemento importante del Green Deal europeo, e un cambio di paradigma per quanto riguarda la rendicontazione della sostenibilità nell’UE e oltre. La direttiva CSRD ha l’obiet- tivo di migliorare il modo in cui le aziende riportano le informazioni sulla sostenibilità, e incorpora il concetto di doppia materialità. Ciò significa, scrive la Commissione, che le aziende devono riferire non solo su come le questioni di sostenibilità possano creare rischi finanziari per l’azienda (materialità finanzia- ria), ma anche sugli impatti dell’azienda stessa sulle persone e sull’ambiente (materialità d’im- patto). Industria 5.0, un concetto non proprio nuovo Un altro concetto incentrato sul raggiungi- mento della sostenibilità industriale, e ulti- mamente in voga nel mondo aziendale e isti- tuzionale, è Industria 5.0. Concetto, non propriamente nuovo, e, come risulta da varie fonti, peraltro già introdotto e formulato in un articolo del professionista Michael Rada, com- parso online su un social network nel 2015. Il modello Industry 4.0, obietta Rada, si concen- tra su Internet of Things, dati, interazione tra macchine, e non valorizza l’essere umano. È dunque necessaria una transizione da Industria 4.0 a Industria 5.0, che Rada chiama ‘industrial upcycling’, un’industria fondata su riuso, pre- venzione degli sprechi e valorizzazione delle persone in sinergia con le macchine. Tale approccio è stato successivamente ripreso e riconosciuto dalla Commissione Europea nel gennaio 2021, con la pubblicazione del docu- mento “Industry 5.0 - Towards a sustainable, human centric and resilient European indu- stry”. L’industria europea, si legge nel documento di sintesi, “è un fattore cruciale nelle transizioni economiche e sociali che stiamo attraversando. Per restare il motore della prosperità, l’industria deve guidare le transizioni digitali e ‘verdi’. Questo approccio fornisce una visione dell’in- dustria che va oltre l’efficienza e la produttività come unici obiettivi e rafforza il ruolo e il con- tributo dell’industria alla società”. Si tratta di un approccio, sempre nelle parole della Com- missione, che pone “il benessere del lavoratore al centro del processo produttivo e utilizza le nuove tecnologie per fornire prosperità al di là dei posti di lavoro e della crescita, rispettando i limiti di produzione del pianeta”. Inoltre, Indu- stria 5.0 non sostituisce, ma “integra l’attuale approccio ‘Industria 4.0’ mettendo specifi- camente la ricerca e l’innovazione al servizio della transizione verso un’industria europea sostenibile, incentrata sull’uomo e resiliente”. Nel motivare il perché di Industria 5.0, la com- missione aggiunge che “Le industrie possono svolgere un ruolo attivo nel fornire soluzioni Per favorire la sostenibilità, aumentando l’efficienza, è necessario integrare nei processi industriali i principi di riciclo e riuso dei materiali, riduzione degli sprechi e dei consumi di energia

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