AS_05_2021

Giugno/Luglio 2021 Automazione e Strumentazione MERCATI primo piano 32 che dal 2017 rientrano nell’ambito Industria 4.0 sono state confermate - seppur rimodulate - nel nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 con un orizzonte temporale che va da novembre 2020 a giugno 2023 (per acquisti effettuati entro dicem- bre 2022). Anche a fronte di queste azioni, si pre- vede che nel prossimo futuro un numero sempre maggiore di PMI effettuerà interventi digitaliz- zando i propri processi produttivi, conferman- done l’attuale trend di crescita. Priorità e sfide per le aziende italiane La quasi totalità delle aziende intervistate ritiene di aver raggiunto i propri obiettivi produttivi specifici ed è intenzionata ad effettuare ulteriori investimenti nel biennio 2021-22. Le aree di intervento ritenute prioritarie dalle aziende che hanno effettuato investimenti in ottica Industria 4.0, secondo quanto rilevato dall’indagine con- dotta da ICIM Group, vanno dalla riduzione dei tempi di lavoro e dei costi - con un rafforzamento della capacità produttiva mediante macchine più evolute che aggregano diverse fasi di lavoro - alla riduzione della documentazione cartacea a fronte di una maggiore digitalizzazione dei pro- cessi di controllo della produzione, passando per il miglioramento della qualità dei prodotti al fine di accedere a nuovi mercati e per la sostituzione delle macchine obsolete mediante l’opportunità del beneficio fiscale. In questo percorso non sono certo mancate le criticità , tra cui si evidenziano soprattutto la dif- ficoltà di programmazione degli investimenti in ottica di medio/lungo periodo, dovuta all’incer- tezza della durata delle agevolazioni, e la diffi- coltà di organizzazione interna per mancanza di figure di coordinamento o di consulenze esterne adeguate. Dall’analisi effettuata emergono inoltre due importanti sfide per le aziende: (1) allineare le linee di produzione non efficientate a quelle oggetto di intervento, sia dal punto di vista qua- litativo (flessibilità, capacità e tempistiche di produzione) che gestionale (controllo, documen- tazione e organizzazione); (2) sfruttare appieno le potenzialità delle nuove macchine acquisite in termini produttività e di utilizzo dei dati. Big Data Analysis: un processo da ottimizzare Le aziende si sono dimostrate ben consapevoli dell’importanza di saper estrarre reale valore dalla grande mole di dati oggi in circolazione lungo tutto l’ambiente produttivo, in modo tale da abilitare un processo decisionale basato un’ot- tica predittiva, in grado di stare al passo con le esigenze di un mercato sempre più mutevole e competitivo. La trasformazione di questa consa- pevolezza in operatività, tuttavia, resta ancora in larga parte irrealizzata: nelle fasi di redazione del proprio progetto di digitalizzazione 4.0, infatti, la maggioranza delle aziende intervistate ammette di non aver effettuato valutazioni sulle potenzia- lità dei Big Data. Di conseguenza, molte orga- nizzazioni non si ritengono ancora soddisfatte del proprio processo di analisi dei dati e puntano, giustamente, a ottimizzarlo. La formazione per una cultura aziendale 4.0 In una fase di così profonda trasformazione ope- rativa, per coglierne appieno tutte le potenzialità, è necessario abilitare in azienda anche un nuovo paradigma culturale. In quest’ottica, il Governo ha introdotto importanti incentivi e benefici per la formazione in ambito Industria 4.0 e i produt- tori di tecnologia propongono interventi informa- tivi e formativi a vari livelli. Nonostante le aziende intervistate siano con- sapevoli dell’importanza strategica di questo passaggio, la maggior parte di esse ammette di essersi finora limitata a erogare formazione rela- tiva all’utilizzo delle nuove macchine installate, al tema della sicurezza sul lavoro e, in misura decisamente minore, alla cybersecurity. Quest’ul- timo aspetto - insieme alla riorganizzazione dei processi aziendali digitalizzati e alla gestione del cambiamento interno - risulta essere una delle aree in cui le imprese necessitano ancora di ela- borare percorsi formativi specifici . Cybersecurity: differenti approcci La prevenzione di problemi di natura informa- tica - legata ad attacchi esterni o a errori umani interni - diviene sempre più critica per le aziende che operano in un contesto ormai estremamente aperto e digitalizzato. E non solo: il ricorso for- zato ed improvviso allo smart working, conse- guente alla pandemia, ha ulteriormente incre- mentato i rischi legati alla sicurezza delle infor- mazioni e degli asset aziendali. Mentre la certificazione ISO 27001 - standard internazionale per la gestione della sicurezza delle informazioni - è considerato un obiettivo potenziale per la maggior parte delle realtà inter- vistate, l’approccio alla sicurezza informatica risulta differente in base alle dimensioni aziendali e alla struttura della relativa area IT. Le organiz- zazioni più strutturate ritengono di aver gestito la criticità legata alla cybersecurity e sono inte- ressate ad attività di vulnerability assessment e

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