AS_05_2020

Giugno/Luglio 2020 Automazione e Strumentazione FORMAZIONE approfondimenti 64 già impiegata e che non sarà più in grado di svol- gere le nuove incipienti professioni. Apertura al mondo La politica di forte apertura internazionale del sistema dell’alta formazione cinese risponde quindi alla ricerca di talenti che possano contri- buire allo sviluppo tecnologico del Paese. Forte è anche la politica di attrazione di studenti stra- nieri messa in campo dal Paese, con l’obiettivo di attrarre 500.000 studenti internazionali entro il 2020, con le molte borse di studio e di ricerca offerte dalle università cinesi. Un trattamento preferenziale è inoltre riservato a chi cerca lavoro in Cina dopo aver com- pletato un percorso di studi svolto inte- ramente nel Paese, a fronte di una richiesta di competenze sem- pre più specifiche. Al 2017 sono state cen- site 2.914 universi- tà in Cina , divise in 2.631 vere e proprie Università e 283 Uni- versità per formazio- ne permanente, for- mazione universitaria per adulti e università telematiche. La Repubblica Popo- Formazione interculturale Nel contesto più ampio del coinvolgimento degli istituti stranieri nel sistema dell’alta formazione in Cina, esistono importanti collaborazioni universitarie tra atenei italiani e cinesi, come spiega Francesco Boggio Ferraris, direttore della Scuola di Formazione Permanente della Fondazione Italia Cina. “I principali progetti riguardano nove tra le principali Università italiane. Su tutte spicca sicuramente il Progetto Politong - Double master degree programme del Politecnico di Milano con la Tongji university di Shanghai, con lo scambio di 24 studenti per università tra il College of design and Innovation della Tongji University e la Scuola di Design del PoliMi. Il programma prevede dei progetti di doppia laurea di Ateneo, che consentono agli studenti italiani di trascorrere un periodo di studio all’estero e di frequentare corsi finalizzati alla laurea italiana e a un riconoscimento di pari livello acca- demico da parte di una scuola estera. Diverse sono quindi le ragioni che spingono la Cina all’apertura al sistema educativo occidentale. La mobilità internazionale e la collaborazione scientifica in ambito education per la Cina sono un fattore di enorme importanza e un investimento di lungo termine sullo sviluppo di skill e competenze globali, indispensabili per lo sviluppo di quella che è oggi la seconda potenza economica mondiale. Le nuove competenze e la modernizzazione del curriculum passano per questa strada. Per quanto riguarda l’I- talia, i vantaggi che derivano da queste collaborazioni e joint venture sono innumerevoli: oltre al prestigio internazionale significa sicuramente aprire la porta a investimenti dalla Cina, formare talenti che potranno operare in uno dei mercati più strategici e grandi al mondo”. Francesco Boggio Ferraris, direttore della Scuola di Formazione Permanente della Fondazione Italia Cina Nelle università cinesi c’è una preminente concentrazione di corsi di laurea in ambito Stem, cioè scienze, tecnologia, ingegneria e medicina

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