AS_05_2020
Automazione e Strumentazione Giugno/Luglio 2020 FORMAZIONE approfondimenti 59 manufacturing, misura della qua- lità, efficienza energetica, cyber- security e big data) e sono vere e proprie fabbriche che consen- tiranno alle persone di formarsi direttamente, lavorando. Non vi è solo quello - spiega - avremo le nostre aule tradizionali, multi- mediali e una fabbrica multifun- zionale che fungerà da demo cen- ter”. In pratica, Made assumerà tre identità: teaching center, trai- ning center e test center e, in que- sta triplice dimensione, diventerà un cultural center. La formazione deve fare i conti con la rivo- luzione industriale . Come ha spiegato Taisch, oggi siamo immersi in un processo talmente veloce da non poter essere confrontato con i precedenti. “Le rivoluzioni industriali ante Covid-19 duravano 50 anni o più entro le quali si formavano i giovani, si dava il via a un ricam- bio generazionale che riusciva a completare il suo naturale iter al termine del quale le aziende avevano cambiato pelle e acquisito nuove com- petenze. Oggi le rivoluzioni industriali sono più veloci e non ci si può aspettare il ricambio gene- razionale per avere un ricambio anche delle com- petenze in azienda. Quindi, alla formazione dei giovani ingegneri, va associata una formazione per chi già oggi lavora in azienda ed è la strada che nel piano Industria 4.0 è prevista sotto forma di incentivo sulla formazione”. Il rapporto tra formazione e azienda Siamo sicuri che la for- mazione sia davvero al centro delle priorità aziendali in questo mo- mento? Secondo Paolo Gronchi, professore associato in chimica industriale del Politec- nico di Milano e Pre- sidente di Poliefun, le imprese “non pensano ancora, anzi direi per niente, alla formazio- ne e, tanto meno all’a- vanzamento culturale, all’innovazione o an- che solo all’adeguamento tecnico”. Gronchi si occupa prevalentemente di formazione a livel- lo universitario e solo attraverso alcune inizia- tive di Poliefun o vicine a questa associazio- ne, quali l’Industrial Short Master giunto alla settima edizione, si occupa di formazione per le aziende. “Ci sono alcune tendenze, deline- atesi ancora prima della pandemia che hanno in questo clima maggiori giustificazioni. Nei prossimi mesi - spiega Gronchi - le aziende considereranno importante la formazione condotta in collaborazione con l’università . La principale ragione è che la didattica univer- sitaria, alla base dell’essenza stessa dell’istitu- zione, è più avanzata nelle modalità e sapienza educative. Se a questo si associa la tendenza di alcune istituzioni come il Politecnico di Mi- lano a inserire le esperienze industriali nella sua didattica con l’intervento di tecnici nel- le aule, a dare maggior spazio ai laboratori e spostare la didattica nelle aziende, il ponte università-industria è gettato permettendo il doppio senso di mar- cia . Poi c’è il costo della formazione che è fattore importante: l’u- niversità può fornire di- dattica di formazione a costi ridotti”, commenta Gronchi. “Dopo questa fase critica - spiega Al- fredo Mariotti, diretto- re generale Ucimu - le grandi imprese stanno impostando il futuro ipotizzando una mo- dalità blended (40% aula, 60% e-learning) Alfredo Mariotti, direttore generale Ucimu Paolo Gronchi, professore associato in chimica industriale del Politecnico di Milano e Presidente di Poliefun
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