AS_05_2020

Giugno/Luglio 2020 Automazione e Strumentazione SCENARI primo piano 26 ziale, con competenze di eccellenza in settori di nicchia lavorando in contesti internazionali (ESA, UE) e nei mercati extra-UE. Circa i due terzi delle imprese spaziali italiane (grandi e piccole), ope- rano nel settore manifatturiero, contribuendo alla realizzazione o alla manutenzione di infrastrutture spaziali, mentre il restante terzo fornisce servizi e applicazioni spaziali per gli utenti finali. Per quanto riguarda la ricerca scientifica italiana nel settore spaziale, si può senz’altro parlare di una posizione di altissimo livello. Dati OCSE del 2019 confermano che l’Italia è al sesto posto nel mondo per numero di pubblicazioni scientifiche nel settore spaziale, dopo Usa, Cina, Germania, Regno Unito e Francia. Il trasferimento tecnologico Un tema cruciale anche per il settore aerospace è quello del trasferimento tecnologico. L’A- genzia Spaziale Italiana ( ASI ) in proposito ha creato una speciale unità ITT (Innovazione e Trasferimento delle Tecnologie) che sostiene il trasferimento tecnologico da/per il settore spaziale e lo sviluppo di applicazioni in ambito non-spaziale che utilizzino dati satellitari e gra- zie all’avvio di iniziative dedicate. Il trasferimento tecnologico consiste nella valoriz- zazione della ricerca per favorire la crescita socio- economica, trasformando la conoscenza in inno- vazione utile ai fini produttivi in ambiti diversi da quelli originariamente pensati. Le attività di trasfe- rimento tecnologico sono classificate da ASI in due tipologie: “da spazio a terra” ( spin-out ) e “da terra a spazio” ( spin- in ). Il trasferimento tecnologico “da spazio a terra” si connota come un’attività di nic- chia, ma di particolare rilevanza, nell’ambito delle ricadute delle attività spaziali: tecnologie pensate per l’ambito spaziale vengono ‘adattate’ a un uti- lizzo terrestre. Questo processo porta a identificare mercati ‘di terra’ spesso estranei a quello spaziale, ma generatori di innovazione e business. Tale pro- cesso, per essere virtuoso, “deve contribuire a cre- are nuovi prodotti, processi, applicazioni o servizi che supportino l’avanzamento socio-economico e che disegnino un nuovo ecosistema dello Spazio inclusivo di start-up, finanza di rischio, incubatori/ acceleratori di impresa, brevetti, nuovi approcci al business e deve essere costantemente aperto a nuovi modelli e strumenti frutto delle dinamiche di innovazione anche in contesti non-Spazio”. L’Unità ITT sviluppa tutto ciò attraverso inizia- tive di Space Economy pubblico-private nel con- testo dei fondi nazionali e internazionali dedicati e mantenendo rapporti con soggetti attivi nel settore del trasferimento tecnologico nazionali ed internazionali oltre che instaurando nuovi rapporti con Società di Private Equity e Venture Capital. Altri pilastri fondamentali delle attività dell’Unità sono progetti speciali con i centri di ricerca e le università e la gestione e valorizza- zione del portafoglio brevettuale dell’Agenzia. Il comparto spaziale nazionale risulta quindi rap- presentato dalle seguenti categorie di attori: - un insieme di circa 200 imprese ; Il satellite Prisma, per osservazioni della Terra

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