AS_05_2020

Automazione e Strumentazione Giugno/Luglio 2020 SCENARI primo piano 25 o cogliendo sfide e opportunità offerte da future missioni in ambito nazionale e internazionale. Il recente rapporto Airi , l’Associazione Italiana per la Ricerca Industriale , sulle Tecnologie prio- ritarie per l’industria, riconosce questa situazione e approfondisce l’analisi di un settore che trova l’Italia in una posizione particolarmente favore- vole. Il rapporto evidenzia anzitutto la novità della recente entrata nel mercato dello spazio di nuovi soggetti privati ( SpaceX, Blue Origin, Virgin Galactic ), di player della New Economy come Google e Facebook, e di diversi Venture Capital. Gli investimenti privati nel 2018 hanno raggiunto i 3,2 bln $ (+ 680 bln $ rispetto al 2017), di cui 80% in Usa che restano i maggiori investitori pub- blici con circa 34 bln € investiti nelle attività spa- ziali (civili e per la difesa), anche se con una certa stagnazione negli investimenti rispetto al passato. Industria e scienza italiana in orbita L’Italia vanta un glorioso passato nel settore spa- ziale: negli anni ‘60 siamo stati i terzi a mettere in orbita un satellite, col progetto san Marco guidato da Luigi Broglio, e negli anni 70 eravamo al top dei satelliti per telecomunicazioni col Sirio pro- gettato al Politecnico di Milano. Ma anche oggi la nostra posizione in questo campo è di primo piano. L’Italia, membro fondatore dell’Agenzia Spaziale Europea ( ESA ), è tuttora il terzo mag- giore contribuente, dopo la Germania e la Fran- cia e fra i primi Paesi al mondo per investimenti in tutti i più importanti settori di attività Spaziali (Osservazione della Terra, Osservazione dell’U- niverso, Telecomunicazioni, Trasporto spaziale, Abilità umana nello spazio, Medicina e biotecnologie, Na- vigazione e localiz- zazione, Tecnologie e trasferimento tec- nologico). “Questa forte diversificazione - seppure con impegni finanziari molto diffe- renziati - ha reso pos- sibile una vasta acqui- sizione di competenze in quasi tutti i settori. Da notare che i gran- di paesi europei non investono in tutte le aree dello Spazio. L’industria nazionale di setto- re è una realtà rilevante, anche per i benefici che apporta all’intero sistema produttivo in termini di rafforzamento tecnologico, determinato dagli al- ti investimenti in ricerca e sviluppo. L’industria spaziale, infatti, registra la maggiore intensità di ricerca, sia nel confronto con l’intero sistema ma- nifatturiero nazionale, sia con quello delle azien- de high-tech. Nell’up-stream spazio, il rapporto tra spese per ricerca e valore della produzione è dell’11%, mentre è del 5,1% nell’high-tech e del- lo 0.9% nell’intera manifattura. Il rapporto Airi osserva che l’Italia ha una gamma completa di competenze: dalle Telecomunica- zioni al Posizionamento (Galileo, info-mobilità per sicurezza, salute, trasporti), all’Osservazione della Terra (COSMO-SkyMed e relativi servizi per il territorio), all’Esplorazione e Trasporto Spaziale (ISS, missioni ESA/Nasa, sistemi di tra- sporto Vega, robotica, logistica di volo ecc.). A tali competenze corrispondono sistemi produttivi integrati, dalla progettazione, alla produzione di materiali speciali, alla realizzazione di prodotti e servizi, alla gestione, sviluppo e distribuzione di dati, articolati nei segmenti di terra, trasporto e orbita/volo. L’industria spaziale italiana è composta da siste- misti e integratori di sistemi di grandi dimensioni e una serie molto più ampia di piccole e medie imprese, collegati attraverso una complessa rete di relazioni verticali. Le PMI spaziali italiane ope- rano in tutta la catena del valore, dalle attività di produzione a servizi e applicazioni. Esse rappre- sentano una componente strategica del settore spa- Il lanciatore italiano Vega al decollo

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