AS_05_2019
SCENARI primo piano 24 Giugno/Luglio 2019 Automazione e Strumentazione Stati Uniti L’innovazione dell’industria americana è passata per diverse iniziative e creazioni di network par- tire dal 2011: l’Advanced Manufacturing Part- nership (AMP), il Rivitalize American Manufac- turing and Innovation Act, lo Smart Manufactu- ring leadership coalition (SMLC) e soprattutto il National Network for Manufacturing Innovation (NNMI), detto anche ‘Manufacturing USA’ . La creazione del Manufacturing USA ha visto investimenti pubblici pari a 1 miliardo di dol- lari , da coniugare con fondi privati e non federali con l’obiettivo di superare i 45 miliardi nell’arco di 10 anni e di far rientrare centri di produzione all’estero . La diffusione tecnologica e delle competenze è affidata a grandi gruppi pri- vati ICT, imprese fornitrici di tecnologie, univer- sità e centri di ricerca, con una presenza minore del governo centrale. Da un punto di vista tecno- logico, mentre i modelli europei forniscono uno standard per l’ottimizzazione del settore manifat- turiero, il modello statunitense punta sull’inter- connessione e sulle piattaforme Cloud, Big Data additive manufacturing, digital e smart manufac- turing, materiali metallici leggeri e compositi, efficienza energetica, fotonica, robotica e integra- zione verticale. Messico Il Messico sta guidando la quarta rivoluzione industriale in America Latina. Il Paese sta adottando diversi programmi governativi per promuovere le nuove tecnologie e facili- tare lo sviluppo di modelli basati sulle pratiche di Industria 4.0. Fra gli obiettivi strategici del governo messicano c’è anche quello di espan- dere le iniziative bilaterali per migliorare la qualità dell’istruzione e le qualifiche della sua manodopera. Una delle azioni più concrete è quella di trasferire nuove competenze agli operai delle fabbriche, formando così nuovo capitale umano. Per quanto riguarda le tecnolo- gie, quelle prioritarie sono Big Data, Internet of Things, sicurezza di rete, logistica 4.0, automa- zione avanzata e robotica. Cina Si chiama Made in China 2025 (MiC2025) il piano con cui Pechino intende traghettare la pro- pria industria verso il modello 4.0 entro i pros- simi 30 anni. MiC2025, lanciata nel 2015 dopo tre anni di studi da parte della China Academy of Engineers , identifica otto strategie portanti di sviluppo industriale e dieci settori chiave in cui la Cina intende raggiungere il primato globale, riducendo la dipendenza dall’estero con prodotti di maggiore qualità e innovazione. Nel 2020 la Cina intende arrivare al 40% della produzione mondiale di componenti industriali, per salire al 70% nel 2025. La componente rivoluzionaria del Piano è quella di colmare il ritardo storico nei confronti delle potenze europee che ha spesso relegato la produzione cinese in settori a basso contenuto tecnologico. Robotica, aerospazio, cantieristica navale, macchinari agricoli, energia e trasporto ferroviario: questi i settori dove la Cina investirà, secondo una stima di Citigroup, 1.090 miliardi di euro . India Il progetto governativo ‘Make in India’ è stato lanciato dal primo ministro Narendra Modi nel 2014. Obiettivo: modernizzare l’industria indiana attraverso l’ attrazione di investimenti esteri . Il progetto fa perno su iniziative in grado di convincere gli investitori stranieri a scom- mettere sull’India. Sono cinque le direttrici del piano: traghettare l’e- conomia dai servizi all’industria; trasformare l’India in un centro industriale di livello mondiale; potenziare la crescita manifatturiera di almeno il 10%, creare 10 milioni di posti di lavoro, incrementare il numero di stabilimenti produt- tivi stranieri. E qualche risultato il governo lo ha già raggiunto. Lo certifica il Financial Times secondo cui l’India, nel 2015, risulta essere stata la prima destinazione mon- diale degli investimenti esteri diretti con 31 miliardi di dollari, contro i 28 della Cina e i 27 degli Usa. Rappresentazione delle quattro rivoluzioni industriali
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