AES_4 2022

SCENARI Primo piano 36 Maggio 2022 n Automazione e Strumentazione Il successo di una tecnologia è determinato, oltre che dai vantaggi oggettivi che può portare, anche e soprattutto dalla capacità degli esseri umani di accettarla, comprenderla e applicarla sformazione digitale in atto; il tema è molto chiaro: come rendere efficace tale trasformazione, visto che al momento l’introduzione delle nuove tecnologie non sempre porta risultati positivi, spesso non man- tiene le promesse e in molti casi comporta costi di investimento che si rivelano superiori ai vantaggi ottenuti. In causa ci sono sì le macchine, la complessità dei sistemi avanzati, la rapidità con la quale viene pro- dotta l’innovazione e vengono rese obsolete soluzioni che parevano intramontabili. Ma ad essere chiamati in causa sono soprattutto i modelli organizzativi, è la visione generale dei sistemi produttivi che va rin- novata e ripensata; e al centro di tale ripensamento va posto con decisione l’uomo. È quanto viene svi- luppato nel White Paper La centralità dell’uomo nell’era della transizione digitale recentemente pub- blicato a cura del WG Software Industriale di Anie Automazione , redatto in collaborazione con Raffa- ella Cagliano , della School of Management del Poli- tecnico di Milano. Il Libro Bianco prende le mosse dall’idea che “un cambiamento strutturale e digitale richiede un approccio più ampio che includa anche il modello organizzativo aziendale ed una focalizzazione sulle competenze e sulle persone che sono e rimangono al centro anche delle imprese digitalizzate”. Senza un ripensamento sistemico in questa direzione, le imprese tendono a limitare la loro considerazione delle variabili organizzative ad una gestione a poste- riori delle conseguenze dell’introduzione delle tec- nologie sulle persone e sugli assetti dell’impresa; un simile approccio tuttavia porta a risultati esigui e a volte addirittura controproducenti (si parla addirit- tura di “digitalizzazione degli sprechi”). Mettere al centro l’uomo Mettere al centro l’uomo vuol dire rendersi conto che la transizione digitale non richiede solo nuove compe- tenze tecniche bensì un insieme di capacità e di skill piu generali: “L’introduzione di tecnologie 4.0 nei processi produttivi e i conseguenti cambiamenti nei modelli di organizzazione del lavoro richiedono una revisione pro- fonda ed un aggiornamento delle competenze dei lavo- ratori a tutti i livelli. Le nuove competenze necessarie non sono solo di natura tecnologica, ma sono anche legate alla capacità di gestire in modo diverso i processi, di assumere nuovi ruoli organizzativi e di agire ed inte- ragire in modo più proattivo e autonomo nelle nuove organizzazioni manifatturiere”. Le competenze tipiche dell’ambito manifatturiero dovranno quindi essere arricchite da nuove skill di tipo tecnico e manageriale indispensabili per cogliere a pieno le potenzialità offerte dalle tecnologie 4.0. Già qualche tempo fa dall’ Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano, delineava un reperto- rio di skill che copre cinque macro-aree fondamentali per il manifatturiero 4.0: la progettazione e gestione del prodotto-servizio nel suo ciclo di vita; la gestione della supply chain; la gestione delle operation; l’in- tegrazione e gestione delle tecnologie dell’informa- zione con quelle operative; la scienza dei dati.

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