AS_04_2021

Automazione e Strumentazione Maggio 2021 OIL&GAS applicazioni 55 soso, consentendo il trasporto per nave di grandi quantità di energia su lunghe distanze. Monitoraggio continuo e affidabile La parte gassosa viene rifluidificata nei cosid- detti ‘Reliquefier’ tramite raffreddamento esterno. Il gas viene alimentato dall’alto, si flui- difica mediante un forte abbassamento della tem- peratura e si raccoglie sul fondo del liquefattore. È proprio qui che entra in scena il Vegaswing 66. Sotto al liquefattore è installata una pompa spe- ciale in grado di pompare liquidi criogenici . Questa pompa non deve mai funzionare a secco. In altri termini: deve essere rilevato in maniera affidabile se il serbatoio contiene o meno ancora gas naturale liquefatto, in modo da poter arre- stare per tempo la pompa . Questo tipo di pompa ha un costo che supera i 10.000 euro e tempi di consegna di diversi mesi. La sua importanza nell’ambito dell’intero pro- cesso è dimostrata anche dal fatto che un guasto della pompa renderebbe necessario un fermo produttivo dell’intero terminale di GNL. È vero che è disponibile una pompa di riserva, ma il suo impiego deve essere assolutamente evitato. La responsabilità che grava sullo strumento di misura è quindi molto grande e il suo impiego è prolungato nel tempo. Il sensore ultraso- noro installato nel terminale di GNL era ormai obsoleto e Fluxys era alla disperata ricerca di un’alternativa. In questo contesto, l’azienda si è imbattuta nell’interruttore di livello a vibrazione Vegaswing 66. I primi test sul posto hanno evi- denziato subito la sfida principale: il GNL ha una densità di soli 0,44 g/cm³. Il Vegaswing 66 era però in grado di effettuare il rilevamento solo a partire da una densità di 0,47 g/cm³. Misurazione in casi limite Per appurare se il Vegaswing 66 fosse in grado o meno di rilevare una densità di ca. 0,44 g/cm³, è stato installato sul posto uno strumento di test per rilevare empiricamente l’effettiva variazione di frequenza in seguito alla copertura del diapa- son con GNL. L’attenuazione della frequenza sul diapason è risultata insufficiente per azionare un comando, per cui lo strumento è stato modificato dagli sviluppatori di Vega di Schiltach che hanno ottimizzato le soglie di intervento. Poco dopo, il Vegaswing 66 è stato installato nel terminale di GNL e da allora misura il livello nel pozzetto delle pompe in maniera affidabile . Nel caso in cui il sen- sore rilevi che il diapason non è coperto, la pompa speciale viene disattivata, evitando così il funziona- mento a secco e il conseguente danneggiamento. Vegaswing 66, oltre ad assumere il controllo del livello, è responsabile quindi anche della sicurezza del funzionamento . L’applicazione ha rappresentato una pietra miliare anche per la divisione Ricerca e Sviluppo di Vega: nel frat- tempo la modifica delle soglie di intervento è stata adottata come standard. Un partner affidabile per le applicazioni GNL/GPL Da molti anni ormai i sensori Vega si sono affer- mati con successo nell’intera catena di processo del GNL/GPL. Oltre al Vegaswing 66, tra essi si anno- vera per esempio anche il sensore di livello radar VegaPuls 64 , che con la sua elevata frequenza del segnale di 80 GHz contribuisce in maniera deter- minate alla sicurezza della misura . Può essere installato molto semplicemente in un secondo tempo in serbatoi muniti di valvole a sfera. In caso di serbatoi di GPL piccoli e orizzontali, è possibile addirittura installare il sensore direttamente sul ser- batoio, senza il bypass che finora era necessario. Nelle applicazioni caratterizzate da superfici del prodotto agitate e temperature estremamente basse, il sensore TDR VegaFlex 86 per la misura conti- nua di livello e interfaccia sui liquidi si è affermato come soluzione ideale. La sua robusta struttura meccanica e una seconda guarnizione di processo, la cosiddetta ‘Second Line of Defence’, proteggono il sensore che effettua la misura fino a -196 °C senza essere influenzato da superfici del prodotto turbo- lente tipiche in condizioni di mare agitato. Nel terminale di GNL, nel porto di Zeebrugge il freddo regna sovrano tutto l’anno. Qui il gas si fluidifica a temperature comprese tra -161 e -164 °C

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