AS_04_2020

Maggio 2020 Automazione e Strumentazione INDAGINE approfondimenti 52 In che stato di salute si trova la logica fuzzy? Non è facile rispondere. Capita, infatti, di imbattersi in studi che, al- ternativamente, ne dichiara- no la fine o ne sottolineano l’estrema attualità. Per risa- lire alle sue origini bisogna tornare alla metà degli anni 60 del secolo scorso, a Ber- keley, quando Lofti Zadeh , professore dell’University of California pubblicò il suo primo articolo sul concetto di “insiemi” e “logica” “sfu- mati” o “sfocati” (fuzzy, appunto). La logica fuzzy nasce in contrapposizione al determinismo classico tipico della logica aristotelica , ripresa poi da pensatori del calibro di Boole (logica binaria) e Wittgenstein (teoria del linguaggio). In effetti, la si può tradurre in italiano come “ logica sfumata ” perché rifiuta i principi aristote- lici di non contraddizione e del terzo escluso della logica classica (se A è A, allora A non può essere non-A). La logica fuzzy si propone di giungere alla regolazione di un sistema attraverso la for- malizzazione di concetti derivati dall’esperienza comune. L’idea di base è che una grandezza possa assumere non solo i valori vero o falso, ma un insieme di valori indicanti il livello di “verità” di una certa espressione . Per questa ragione si introducono insiemi fuzzy (fuzzy set) sui quali si costruiscono funzioni di “apparte- nenza” di forma generalmente triangolare o tra- pezoidale. L’obiettivo è arrivare a un sistema logico che sia in grado di riprodurre il modo di ragionare “graduale” proprio della mente umana. In origine la teoria attirò avversità e critiche. Nono- stante ciò, la logica fuzzy si affermò con successo in Giappone e in Corea ver- so la fine degli anni 80 , in ambito elettronico (con lo sviluppo del primo chip VL- SI, Very Large Scale Inte- gration), finanziario (con la creazione di un sistema per le compravendite azionarie dell’indice Nikkei Dow) e infrastrutturale (con la rea- lizzazione di grandi progetti di pubblica utilità). C’è chi ha voluto dare una spiega- zione culturale alla diffu- sione iniziale della logica fuzzy, insistendo sulla vicinanza fra la teoria di Zadeh con quella dell’armonia degli opposti tipica del pensiero filosofico orientale, sebbene il suc- cesso della logica Fuzzy coinvolse in seguito an- che l’Europa e parzialmente gli Stati Uniti. La lo- gica fuzzy ha trovato un ulteriore ostacolo alla sua diffusione nella teoria della probabilità . Rispetto a quest’ultima la logica fuzzy non è applicabile ad eventi causali bivalenti, cioè che prevedono un va- lore vero o falso, senza valori intermedi. Qualche problema di compatibilità la fuzzy logic l’ha in- contrata anche in ambito informatico, sebbene gli approcci di soft computing ne abbiano permesso la coerenza, riducendo drasticamente il livello di imprecisione di alcune applicazioni. Sistemi Esperti e Intelligenza Artificiale La logica fuzzy caratterizzò la terza generazione dei sistemi esperti. I sistemi esperti di prima generazione , nati tra la fine degli anni 60 e l’i- TORNA LA LOGICA FUZZY CON LE PIÙ RECENTI EVOLUZIONI DELL’IT I punti di forza della logica Fuzzy La logica fuzzy consente di rappresentare modelli simbolici in stretto legame con le realtà misurate. Questi modelli vengono adottati per applicazioni che spaziano dal controllo di impianti industriali all’interpretazione delle immagini, dalla classificazione dei dati alle reti neurali, dal controllo di elettrodomestici ai prodotti hi-tech. Armando Martin @armando_martin Lotfi Zadeh, ideatore della logica fuzzy

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