AS_04_2020

SCENARI primo piano 21 oggi in uso e sono tuttora validi, come hanno dimostrato il Corpo degli Alpini , allestendo in tempo record un ospedale da campo Covid a Bergamo, in condizioni di minaccia biologica, e l’ Esercito Russo , che è intervenuto con successo a sanificare alcune strutture ospedaliere del ber- gamasco, tra quelle più duramente colpite in Ita- lia. La sanità militare rappresenta un fiore all’oc- chiello della Federazione Russa e, per esempio, aveva studiato e realizzato sistemi di deconta- minazione rapida basati sull’ alcol etilico , che si sono dimostrati particolarmente efficaci e veloci. Ancora, i tecnici della sanità militare russa hanno progettato e realizzato i ventilatori polmonari che sono prodotti in Russia, come quelli che sono stati messi a disposizione del nostro Paese come aiuti per l’emergenza Covid-19. Un altro utile lascito della guerra fredda, che ha provato di essere estremamente efficace in diverse crisi epidemiche precedenti all’attuale, è stato il prestigioso centro militare di ricerca medica statunitense, lo USAMRIID fondato nel 1969 che rappresenta il partner ‘in divisa’ del più noto istituto civile di profilassi delle malattie infettive, il famoso CDC di Atlanta. Nella sede del Maryland (Usa) dello USAMRIID (Uni- ted States Army Medical Research Institute of Infectious Diseases) sono state messe a punto procedure mediche , tecnologie e dispositivi di sicurezza per fronteggiare quelli che sono definiti ‘agenti caldi di quarto livello’ (biosafety level 4 organisms), ovvero gli agenti patogeni più attivi e trasmissibili per via aerea. Il centro USAMRIID dispone dei laboratori a pressione negativa dove questi agenti patogeni, che cau- sano le malattie infettive più pericolose, possono essere studiati in sicurezza e qui sono ideati e collaudati molti dei dispositivi di sicurezza desti- nati all’esercito USA e che poi, spesso, trovano anche un impiego civile. Di una cosa non ci si era resi conto in passato e, invece, sarebbe bene considerare con più atten- zione in futuro: si ritenne che l’attacco di un essere semplice e non senziente, come un prione, un virus o un batterio, non potesse essere di per se stesso pericoloso quanto un attacco umano deliberato. Questa volta, il nuovo coronavirus Sars-CoV-2 ha colto l’umanità sostanzialmente impreparata, pronta solo a combattere se stessa. Ma, forse, pro- prio in questa crisi si sono anche manifestati quei presupposti di solidarietà internazionale che fanno sperare in un futuro migliore.

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