AS_04_2019

tecnica Automazione e Strumentazione Maggio 2019 93 MECCATRONICA continua a operare nell’ambiente fisico reale ma vi trova informazioni dipendenti dal contesto, non disponibili diretta- mente ai sensi dell’operatore, che gli vengono invece messe a disposizione attraverso dispositivi indossabili (occhiali, elmetti, esoscheletri) oppure tramite più semplici pannelli di interfaccia- mento fissi o portatili (tablet, smartphone). Se la prima trova migliore impiego nei sistemi di progetta- zione, apprendimento e addestramento (anche a situazioni critiche, come ad esempio i simulatori di volo), la seconda si colloca tipicamente nella ottimizzazione dei sistemi di super- visione, diagnostica e manutenzione di impianti e macchinari. L’integrazione operatore-processo In ogni caso si tratta di ripensare e riprogettare l’interazione uomo-macchina in modo da tener presente la variabilità ma anche la flessibilità del fattore umano: solamente in questo modo è possibile trarre il meglio dalla cooperazione tra opera- tori e sistema di automazione. Se è vero che le recenti tecnologie IIOT consentono l’acquisi- zione e il riconoscimento di stati e fenomeni prima inimmagina- bili e quindi l’esecuzione automatica delle corrispondenti azioni di controllo, è anche vero che la funzione degli operatori ancora oggi è complemento insostituibile, almeno per le interazioni a ‘bassa frequenza’, dei sistemi di controllo e supervisione, in quanto portatori di intelligenza, esperienza, capacità decisionali e mobilità tuttora irraggiungibili da robot o droni. Nuovi stili di interazione multi-sensoriale, realtà virtuale e realtà aumentata, calcolo ubiquo e ambient intelligence rappresentano i paradigmi di una rinnovata integrazione operatore-processo; attraverso di essa l’operatore entra sempre più a far parte di quella che può essere considerata la accezione più estesa dell’anello di controllo, influenzandone e migliorandone sensibilmente le pre- stazioni rispetto a quanto possibile fino a pochi anni or sono. Lo stato dell’arte National Instruments , uno dei major player in termini di inter- facce software per la strumentazione di misura, ha presentato una panoramica sullo stato dell’arte: Gianluca Bacchiega e Matteo Bambini hanno illustrato una visione completamente integrata della fabbrica (smart factory), nella quale ogni dispositivo è connesso ed accessibile sia dalle sale controllo che localmente, attraverso dispositivi indossabili come smart- glasses, bracciali e smartphone. Maurizio Quaranta, di IPAF Italia , ha mostrato quanto la realtà virtuale sia attualmente impiegata nei sistemi di e-lear- ning mentre Giorgio Nepa di Icona Srl ha illustrato l’impiego di smartphone e tablet per la manutenzione in campo, ambito trattato anche da Progea , la cui applicazione fa uso di smart- glasses: in questo caso si tratta proprio di monitoraggio real- time perché, attraverso le reti wi-fi, il dispositivo indossabile presenta all’operatore l’interfaccia client dello stesso sistema di supervisione (Scada) impiegato in sala controllo; possibile inol- tre integrare selezioni fatte dall’operatore attraverso gesti della mano o comandi vocali, lettura di codici a barre e accesso alle guide operative di riferimento. Maurizio Proia, ATP Group, ha effettuato una dimostrazione live di un software di ausilio alla progettazione attraverso simu- lazione di realtà virtuale 3D. Ancora più avveniristico il contributo di Comau Robotics , in collaborazione con Ossur (supporti ortopedici) e Iuvo (spin-off della scuola superiore Sant’Anna), incentrato sulla concezione, progettazione e realizzazione di un esoscheletro per gli opera- tori addetti all’assemblaggio sulle linee manifatturiere; il dispo- sitivo, seppur leggero e tranquillamente indossabile, consente all’utilizzatore di svolgere i suoi compiti con maggiore ripetibi- lità e precisone, meno fatica e attraverso le posture più corrette e salutari per la muscolatura. A supporto dell’operatore Senza arrivare alla generazione attiva di coppia, anche sem- plici smanicati indossabili possono essere equipaggiati con dispositivi di comunicazione, localizzazione, monitoraggio condizioni ambientali e dello stato psicofisico dell’operatore; queste ultime possono addirittura elaborate e impiegate per- ché l’ambiente reagisca e si adatti alle prestazioni dell’ad- detto , riconoscendo ad esempio il suo stato di stanchezza e di stress e impedendogli di effettuare azioni per lui potenzial- mente pericolose. In particolare, per quanto concerne la sicu- rezza individuale, i sensori fisiologici indossabili possono L’esoscheletro realizzato da Comau Robotics in collaborazione con Ossur e Iuvo (Fonte: Comau)

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