AS_04_2019
tecnica 87 Automazione e Strumentazione Maggio 2019 SCENARI questione cruciale . Tuttavia, dai risultati dell’inda- gine, si delinea una situazione ancora poco chiara sui comportamenti delle imprese in questo ambito. Infatti, il 32% delle aziende dichiara di aver subìto almeno un attacco informatico nell’arco di vita dell’a- zienda. Ma l’incidenza sale al 37% se si considerano solo le aziende che hanno una figura specializzata in sicurezza informatica. E ancora, se si concentra lo sguardo sulle aziende in possesso di certificazioni di cyber security e su quelle inserite in filiere sensibili per le minacce informatiche, la percentuale sale al 41% e al 39% rispettivamente. L’ inconsapevolezza pare essere quindi un fattore importante nello spiegare il fenomeno: l’ipotesi plausibile è una sottostima di quel 32% di aziende che hanno subìto attacchi informatici. Una seconda chiave interpretativa è legata a un elemento fisio- logico: le aziende che dimostrano maggiore atten- zione al tema sono quelle maggiormente esposte al rischio , perché inserite in filiere sensibili oppure per- ché particolarmente appetibili (per esempio a causa della notorietà del marchio) per un cyber attack. L’elemento dimensionale accompagna, ancora in questo caso, la valutazione: mentre non si riscon- tra un grosso gap nella dichiarazione di aver subìto o meno un attacco informatico (ad eccezione delle piccole imprese la cui percentuale è inferiore al 20%, a fronte in una media del 32%), le differenze sono ampie nelle azioni messe in atto per pro- teggere l’azienda dato che il 42% delle piccole aziende (10-49 addetti) ha introdotto una figura interna specializzata in cybersecurity contro un 73% nelle grandi aziende (sopra i 250 addetti, cfr. υ Figura 7 ). Nella presenza o meno di certificazioni di cybersecurity, il gap è ancora più evidente: dal 3-7% per le aziende sotto i 50 addetti al 34% nelle grandi aziende. Lo smart manufacturing Il termine ‘smart manufacturing’ si riferisce alla trasformazione digitale della produzione , attraverso: l’adozione di ‘smart techno- logies’ (per esempio la realtà aumentata, l’Internet of Things, l’a- nalisi di big data, il cloud computing, la robotica collaborativa), l’introduzione di competenze umane specifiche e l’adeguamento degli asset fisici dell’azienda (macchine e impianti). Lo sviluppo di questi tre elementi sta ridisegnando le logiche produttive e orga- nizzative dell’impresa. Prendendo in considerazione le 239 aziende manifatturiere che hanno risposto al questionario, il 22% ha implementato tecnolo- gie di smart manufacturing, il 27% è dotato di una figura addetta alla digitalizzazione della produzione e il 27% utilizza prevalente- mente macchine e impianti a integrazione informatica. Unendo le risposte positive delle aziende, risulta che il 6% delle imprese dichiara di essere dotato sia di tecnologie smart , sia di figure specializzate , sia (prevalentemente) di macchinari a inte- grazione informatica . Queste imprese sono da considerare come le più avanzate nell’ambito dell’Industria 4.0 ( υ Figura 8 ). Conclusioni In conclusione, i freni che rallentano il percorso di digitalizzazione delle imprese, in particolar modo quelle più piccole, potrebbero essere facilmente superabili con un approccio culturale più aperto verso la digitalizzazione, che non è da considerarsi un ‘male necessario’ che implica obbligatoriamente grossi investimenti. La digitalizzazione è invece un ‘bene necessario’ che, con com- petenze specifiche e soluzioni flessibili ed economiche in via di sviluppo sul mercato, determina un salto di qualità rilevante e pro- ietta le imprese verso il futuro. Bibliografia [1] F. Casiraghi, R. Colombo, G. Floris, V. Grassi, P. Guazzotti, V. Negri, M. Pellegrino, “La sfida della digitalizzazione nelle imprese di Milano, Monza Brianza e Lodi”, Osservatorio Digita- lizzazione , Assolombarda (Milano), 2019. (Il report è disponibile al seguente link: www.assolombarda.it/centro-studi/osservatorio- digitalizzazione, ultimo collegamento 16/03/2019). Figura 7 - Presenza di un cyber security expert interna all’azienda Figura 8 - Diffusione di tecnologie smart manufacturing, di figure specializzate nella digitalizzazione e di macchine/impianti a integrazione informatica
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