AS_04_2019

BREAKING NEWS primo piano 12 Maggio 2019 Automazione e Strumentazione A CURA DELLA REDAZIONE MERCATI Politecnico di Milano: Osservatorio Internet of Things Il mercato italiano dell’Internet of Things ha toccato i 5 miliardi di euro nel 2018, facendo segnare una crescita del +35% rispetto al 2017. È uno dei dati che emergono dalla ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, presentata recentemente a Milano. “Il mercato italiano dell’Internet of Things è in pieno sviluppo” ha affermato Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things: “Prosegue a ritmi sostenuti la crescita del mercato in termini di valore e maturità dell’offerta, evolvono le tecnologie e si espandono le reti di comunicazione LPWA (Low Power Wide Area) a cui si affiancano le sperimentazioni 5G. Proliferano le start-up e nascono nuove opportunità di mercato, ad esempio con In-Thing purchase e approcci design-driven”. Il mercato italiano dell’Internet of Things continua a crescere spinto sia dalle applicazioni che sfruttano la ‘tradizionale’ con- nettività cellulare (2,8 miliardi di euro, +27%), sia da quelle che utilizzano altre tecnologie di comunicazione (2,2 miliardi, +47%). La crescita del mercato italiano è in linea con quella degli altri paesi occidentali, dove oscilla fra il +25% e il +40%, trainata soprattutto dai servizi abilitati dagli oggetti connessi, che coprono ormai il 36% del mercato, pari a 1,8 miliardi di euro e in aumento del 44% rispetto all’anno precedente. Le soluzioni di smart metering e smart asset management per le utility si confermano il principale segmento dell’Internet of Things, con il 28% del mercato e un valore di 1,4 miliardi di euro (+45%), per effetto soprattutto degli obblighi normativi che hanno por- tato all’installazione nel 2018 di 4 milioni di contatori del gas connessi e 5,2 milioni di contatori elettrici intelligenti di seconda generazione. Il secondo ambito più sviluppato è costituito dalle smart car, che valgono poco più di 1 miliardo e rappresentano il 21% del mercato (+37%), con 14 milioni di veicoli connessi, un terzo del parco auto circolante in Italia. I veicoli connessi sono nel 69% dei casi dotati di box GPS/GPRS per la localizzazione e la registrazione dei parametri di guida con finalità assicurative, ma la crescita è trainata principalmente dalle auto nativamente connesse (31%): il 70% dei veicoli immatricolati nel 2018 è dotato di sistema di connessione SIM o Bluetooth fin dalla produzione. Seguono le applicazioni per lo smart building (600 milioni di euro, +15%), principalmente per la videosorveglianza e la gestione dei consumi energetici all’interno dell’edificio, le solu- zioni IoT per la logistica utilizzate per la gestione delle flotte aziendali e per antifurti satellitari (465 milioni, +29%) e le solu- zioni per la smart city (395 milioni, +24%). Poi viene la smart home (380 milioni), l’ambito con la crescita più elevata, pari al +52%, le applicazioni di smart asset management (270 milioni, 25%), la smart factory (250 milioni, +40%) e l’agricoltura smart (100 milioni di euro, 2% del mercato). L’offerta di soluzioni IoT è molto dinamica e in continuo sviluppo anche grazie alle start-up. Sono 665 le nuove imprese inno- vative attive a livello internazionale, di cui 540 finanziate da investitori istituzionali, per un totale di 13,5 miliardi di dollari di finanziamenti raccolti nel triennio 2016-18 e un investimento medio di 43 milioni di dollari nel 2018 (+67% rispetto al 2017, +114% rispetto al 2016). MERCATI Il 2019 è iniziato con macchine utensili in calo Nel primo trimestre 2019, l’indice Ucimu degli ordini di macchine utensili ha segnato un calo dell’8,5% rispetto al- lo stesso periodo dell’anno precedente. In valore assoluto l’indice si è attestato a 127,7 (base 100 nel 2015). Il risulta- to complessivo è stato determinato dall’arretramento regi- strato nella raccolta ordinativi sia sul mercato interno che sul mercato estero. In particolare, gli ordini esteri hanno segnato un calo dell’8,2% rispetto al periodo gennaio-marzo 2018. Il va- lore assoluto dell’indice si è attestato a 124,3. Anche sul fronte interno, i costruttori italiani di macchine utensili hanno registrato un arretramento della raccolta ordini, scesi del 9,8%, rispetto al primo trimestre 2018. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 129,1. Massimo Carboniero, presidente Ucimu-Sistemi per Pro- durre ha affermato: “Il risultato del primo trimestre indu- ce ad un’attenta riflessione perché, alla evidente riduzione della raccolta ordini sul mercato interno, cominciata con il primo trimestre del 2018, si aggiunge ora il calo degli ordi- nativi raccolti oltreconfine”. “Con riferimento al mercato interno, la riduzione de- gli ordinativi è fisiologica dopo l’exploit del 2017. Ce lo aspettavamo e, osservando l’andamento del 2018 e di questa prima frazione del 2019, possiamo affermare che i valori si stanno riportando sui livelli di normalità tipici del mercato italiano”. “Detto ciò, occorre però considerare che l’industria mani- fatturiera del paese ha ancora necessità di investire in nuovi macchinari e in nuove tecnologie di produzione. Per questo è indispensabile che le autorità di governo, confermino al più presto, le tecnicalità relative al ripristino del superam- mortamento così come presentato nel Decreto Crescita”. “Per le PMI il superammortamento rappresenta, infatti, lo strumento più semplice per favorire la sostituzione e l’ag- giornamento dei macchinari industriali e, per questo, ben si combina con l’iperammortamento che favorisce e stimola, invece, la diffusione dell’innovazione in chiave digitale”. “L’Italia ha bisogno di consolidare e incrementare il valo- re della sua produzione manifatturiera preservando le sue aziende, il know-how e il lavoro. E per fare ciò occorrono strumenti che stimolino gli investimenti in tecnologia. So- lo così, aggiungendo innovazione a innovazione, potremo consolidare la nostra leadership in quei settori, spesso di nicchia, in cui la nostra offerta risulta oggi di gran lunga preferita a quella dei concorrenti”. “Sul fronte estero, le rilevazioni del nostro indice”, ha ag- giunto il presidente di Ucimu-Sistemi per Produrre, “mo- strano un rallentamento. Il clima di instabilità politica, la concomitanza con le Elezioni Europee, la staticità di alcu- ni mercati, come la Germania, e di alcuni settori di sbocco particolarmente rilevanti per la macchina utensile italiana, come l’automotive, così come la chiusura protezionistica di alcuni importanti mercati, rendono l’attività dei costrutto- ri italiani oltreconfine certamente meno agevole”.

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