AS_04_2018

Maggio 2018 Automazione e Strumentazione RETI INDUSTRIALI approfondimenti 42 Sono oramai parecchi anni che sentiamo parlare di IoT quale nuova frontiera della comunica- zione, panacea che sembra aver definitivamente abbattuto il muro della connettività legata alle vecchie e a volte rigide logiche della comuni- cazione cablata. Essendo l’Internet delle Cose stato identificato tra le tecnologie abilitanti del modello 4.0, l’IoT è definitivamente entrato nel linguaggio comune anche in ambito industriale, che ha anzi aggiunto una I ulteriore all’origina- ria sigla identificativa per sottolinearne alcune specifiche peculiarità. Il grande merito della convergenza tra OT e IT - ovvero tra i mondi delle operations e dell’in- formatica gestionale - è stato dunque quello di aver sdoganato i grandi temi, ma anche le rela- tive problematiche, dell’interconnessione a ‘tutto campo’ legati ai livelli più bassi delle architetture dove si trovano macchine, impianti e asset pro- duttivi. L’Internet delle cose, calato nel contesto industriale, ha così assunto progressivamente una valenza disciplinare propria, tant’è che è uso comune, benché i principi siano gli stessi, parlare di IIoT e non di IoT, a sottolineare come questo mondo, rispetto a quello più generale da cui è nato, sia caratterizzato da peculiarità che lo ren- dono diverso e, per certi versi, unico. Cacciatori di informazioni. Anzi no, minatori di dati Le specificità del mondo delle operations, tipica- mente diverse da quelle del mondo classico ICT non solo per alcune sostanziali differenze tec- niche ma anche per la ‘forma mentis’ di chi vi opera, impone che chi si occupa di connettività a livello di campo disponga di compe- tenze particolari. E questo a maggior ra- gione quando si tratta di fare il retrofit di asset esi- stenti, che magari sono stati aggiornati nel corso anni con l’aggiunta e/o la modifica di vari sistemi di controllo e comunicazione con caratteristiche tali da rendere difficoltoso il loro inserimento in un contesto di fabbrica connessa. Vincere tutti questi ostacoli che la babele dei vari standard frappone tra i domini a livello di campo e di sistemi gestionali non è affatto semplice. E in molti oramai se ne sono resi conto: non solo tra gli utenti finali, ma anche tra i fornitori macchine e tecnologie di automazione. E qui entra in gioco EFA Automazione , il cui mestiere potremmo dire essere quello di gui- dare e supportare, con le giuste competenze e soluzioni, le aziende al corretto approccio nei confronti della connettività, tra cui quella IIoT. In questo senso, e ampliando ulteriormente la portata di ciò che EFA è oggi in grado appor- tare come valore aggiunto agli utenti che ne fanno richiesta, i due cofondatori dell’azienda, Franco Andrighetti , managing director, e Gianfranco Abela , marketing manager, amano definirsi cacciatori o, più propriamente ‘mina- tori’ di dati, capaci di scendere nelle profondità dei sistemi di controllo e automazione degli impianti (PLC, CNC, PAC, elettroniche dedi- cate ecc.) per estrarre quello che loro amano definire il nuovo petrolio del futuro: i dati , per l’appunto. Una questione per nulla semplice. Sebbene siamo in piena era 4.0, interfacciare SOLUZIONI EFA AUTOMAZIONE PER IMPLEMENTARE LA IIOT Alla ricerca dei dati perduti A FIL DI RETE www.efa.it www.hms-networks.com Siamo in piena era 4.0, che fa della connettività e della standardizzazione i vessilli della moderna fabbrica intelligente. Eppure quando ci si trova a interfacciare il campo con i livelli superiori, non sempre le cose sono così agevoli. Protocolli, modalità di approccio, competenze e diversità di linguaggio che i tecnici IT e OT parlano, spesso costituiscono barriere che non è semplice superare. L’esperienza e le giuste soluzioni consentono a EFA Automazione di porsi quale punto di riferimento in ambito di connettività e di indirizzare le aziende verso il corretto utilizzo delle moderne tecnologie di comunicazione. EFA Automazione distribuisce eWon Flexy 205, un gateway IIoT compatibile con tutti i più diffusi PLC, prodotto da HMS Industrial Networks Carlo Monteferro

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