AES_3 2023
DOSSIER Primo piano 32 Aprile 2023 n Automazione e Strumentazione gior parte dei programmi pilota attuali richiede che le operazioni con i droni siano condotte all’interno della linea visiva; nei prossimi cinque anni però dovrebbero essere approvate più richieste Beyond Visual Line of Sight parallelamente all’evoluzione delle tecnologie di rilevamento e di navigazione e all’ammorbidirsi di alcune rigidezze delle normative. Per quanto riguarda i droni interni, stanno dimostrando di poter migliorare l’efficienza operativa rispetto ai metodi tradizionali, ma le aziende fanno fatica a tro- vare il giusto dimensionamento delle flotte al quale corrisponda un sufficiente ritorno dell’investimento. Entro la fine di questo decennio è prevedibile che flotte di droni completamente autonome vadano a integrarsi organicamente negli ecosistemi di IoT rendendo fluide e altamente efficienti tutte le interazioni e le operazioni di movimentazione all’interno dei siti produttivi. L’indicazione che viene dal Libro Bianco alle aziende che intendono lanciare un programma pilota di droni è quello di considerare prima i dati, l’economia e le nor- mative. Si tratta di: identificare i tipi di dati da racco- gliere e il processo che i droni dovrebbero seguire per raccoglierli in modo più efficiente rispetto ai metodi esistenti; identificare il tasso di rendimento economico di un programma di droni e soppesare i pro e contro di avere una gestione delle operazioni esternalizzata, ibrida oppure interna; comprendere i requisiti norma- tivi per quando, dove e come far funzionare i droni. “I droni completano gli ecosistemi esistenti di stru- menti aziendali, affrontando sfide particolarmente adatte ai robot aerei. Le aziende devono disporre di un piano di gestione dei dati, per la loro elaborazione e analisi, insieme a un piano di integrazione del processo di lavoro che consentirà loro di estrarre il massimo valore economico dai programmi di droni. I programmi di successo continueranno a concentrarsi su un numero limitato di applicazioni che affrontano problemi critici che influiscono sui profitti. Le aziende devono anche riconoscere che molte regioni impediscono ai droni di volare vicino agli aeroporti, sopra aree congestionate e al di sopra di persone e proprietà non coinvolte nel funzionamento del drone”. Potenzialità innovative della Drone Technology Quella dei droni si può considerare una tecnolo- gia matura, anche se permangono numerosi spazi di miglioramento e di innovazione. Come è noto, i droni sono aeromobili a pilotaggio remoto (APR) cioè apparecchi volanti che non necessitano di alcun pilota a bordo essendo guidati da remoto tramite un radiocomando o pilotati da un computer di bordo. Si distinguono quindi due modalità di funzionamento: pilotato con radiocomando, cioè guidato in tempo reale a distanza da un pilota ( RPA, Remotely Pilo- ted Aircraft ); non pilotato ( UAV, Unmanned Aerial Vehicle ), quindi autonomo nello svolgere le funzioni per le quali è stato previamente programmato. Per quanto riguarda l’hardware, la principale distin- zione concerne la struttura dei sistemi di motorizza- zione e propulsione. Abbiamo così droni dotati di motore e pale che possono essere definiti elicotteri se dotati di un unico set di pale oppure con nomi più pittoreschi nel caso di sistemi di pale multipli: tricot- tero, quadricottero, pentacottero, esacottero, ottacot- tero. Ci sono poi i droni senza pale, progettati quindi per planare, nei quali le eliche vengono sostitute da due grandi ali. Non mancano infine i RPA a struttura ibrida, dotati di motore e di ali. L’hardware si completa poi con una varietà di compo- nenti tecnologici, più o meno presenti a seconda degli Sciame robotico del laboratorio Cinars del CNR
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