AES_3 2022

Automazione e Strumentazione n Aprile 2022 Primo piano 9 EDITORIALE Transizione ecologica: sfide e prospettive Chief Technology Innovation Officer, AB Impianti srl - Gruppo AB - www.gruppoab.it Enrico Calzavacca La sfida della decarbonizzazione è divenuta ormai parte della quotidianità di molte aziende e industrie che si trovano oggi a fare i conti non solo con i bilanci a cui siamo da sempre abituati, ma anche con bilanci di sostenibilità, coi vincoli imposti dall’Emission Trading System, piuttosto che con le semplici autorizzazioni ambientali che prevedono il non aggravio delle condizioni preesistenti. La combinazione di sviluppo e sostenibilità, almeno nelle accezioni a cui eravamo abituati fino a qualche anno fa, è divenuto quindi un rompicapo per molti, date le variabili da tenere in considerazione e la mancanza di approcci comuni per indirizzare questioni che invero sono anche molto peculiari e dipendenti dal tipo di attività industriale. I paradigmi finora utilizzati come la cogenerazione ad alto rendimento rimangono strumenti essenziali per l’efficienza energetica, ma anche per evitare emissioni globali che diversamente sarebbero generate dalla produzione separata di calore ed elettricità. L’impiego di combustibili decarbonizzati è un ulteriore passo verso la riduzione delle emissioni, come del resto la cattura dell’anidride carbonica dai gas di scarico, che rimane possibile ma molto onerosa in termini energetici/economici, oltre a lasciare aperto un importante interrogativo: cosa ne faremo della CO 2 catturata fino a che non saranno disponibili stoccaggi geologici o sistemi per riusare la CO 2 stessa? In termini di decarbonizzazione dei trasporti leggeri pare ormai segnata la strada della locomozione elettrica con veicoli a batteria, ma per il trasporto pesante e marittimo l’unica modalità attualmente applicabile, perché disponibile sul mercato, è la locomozione che utilizza bioGNL, un combustibile che come il diesel consente di percorrere più di 1.200 km con un rifornimento, utilizzando un carburante totalmente carbon neutral, dato che gli atomi di carbonio presenti nel biometano liquefatto provengono dall’atmosfera a cui le coltivazioni hanno sottratto anidride carbonica per la fotosintesi. Ovviamente il condizionamento degli edifici e la loro l’efficienza energetica è un altro grande capitolo, o meglio un’altra importante fetta delle emissioni da ridurre, cercando di avvicinarsi al concetto di ‘Zero Energy Building’. Trasformazione di energia, consumi per la produzione industriale, trasporti, condizionamento degli edifici… tutti fronti di abbattimento delle emissioni che devono portare all’ambiziosissimo obiettivo Net-zero nel 2050 e alla riduzione del 55% delle emissioni di CO 2 in Europa entro il 2030, secondo il più recente Fit for 55. La sfida dal punto di vista tecnologico è molto legata alla ricerca di nuovi materiali, ad esempio per pannelli fotovoltaici e batterie, ma anche all’impiego di processi nuovi o poco diffusi, sia per la trasformazione di energia, sia per lo stoccaggio dell’energia prodotta da fonti non programmabili come eolico e fotovoltaico, fino al controllo delle reti in cui questa energia, sotto forma di elettricità o di gas, viene immessa. L’automazione di questi processi, spesso contestualizzati in aree Atex, come anche la raccolta dei dati in modalità IoT per la gestione dei Big Data connessi alla produzione e consumo di energia, rappresentano una sfida crescente in termini di volumi e di complessità, non agevolata dalle recenti difficoltà di approvvigionamento di materie prime e microprocessori, che si ripercuotono, tanto per citare un caso specifico, su disponibilità e tempi di consegna degli inverter. Siamo solo all’inizio della transizione ecologica, ma ne stiamo già saggiando la complessità e le conseguenze: ci conforti il fatto che si tratta di una scelta obbligata, che ci accompagnerà almeno per i prossimi trent’anni, proponendoci nuove sfide tecnologiche e impiantistiche, in cui l’automazione sarà necessariamente protagonista.

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