AES_3 2022

Automazione e Strumentazione n Aprile 2022 FOCUS Applicazioni 69 ENERGIA Riduzione dell’impatto ambientale Le aziende manifatturiere di tutto il mondo stanno riconsiderando e rivedendo l’efficienza delle atti- vità che si svolgono negli stabilimenti per ridurre sia i costi sia il loro impatto ambientale. Coordi- nati dai responsabili della sostenibilità con il sup- porto degli energy manager, gli sforzi per ridurre il consumo di energia stanno contribuendo a ridurre l’impatto ambientale dell’attività produttiva, oltre a fornire un valido ausilio agli sforzi che si stanno facendo a livello globale e locale per contrastare il cambiamento climatico. Nel 2011 l’ International Organisation for Stan- dardisation (ISO) ha introdotto una nuova norma (su base volontaria) per la progettazione, l’attua- zione e il mantenimento di un sistema di gestione dell’energia. Lo sviluppo di ISO50001 è stato condotto da un comitato tecnico e, come altri stan- dard ISO, è destinato a diversi settori e incentiva le aziende che intendono adottarlo a implementare un programma “Plan, Do, Check, Act” (ciclo di Deming) per la gestione dell’energia. Dall’accordo di Parigi del 2015 la spinta per conferire maggiore sostenibilità alle operazioni manifatturiere e per ridurre gli effetti sul cambiamento climatico ha subito una forte accelerazione. Questa azienda tedesca sta adottando una strategia finalizzata a contrastare il cambiamento climatico e si è impegnata a ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Un elemento importante del programma è rappresentato dalla riduzione delle emissioni indi- rette derivanti dal consumo di energia nell’im- pianto. Nello specifico, vengono prese in consi- derazione le emissioni prodotte dalla generazione dell’energia elettrica acquistata dalla società che eroga il servizio. Per quanto riguarda l’ impianto di imbottiglia- mento in Germania, uno degli aspetti presi in con- siderazione è stato lo spreco di energia dovuto alle perdite nei sistemi ad aria compressa. L’associa- zione Carbon Trust stima che l’industria britannica utilizza oltre 10 TWh di elettricità per produrre aria compressa, che è quindi la causa principale diretta dell’emissione di oltre cinque milioni di tonnellate di CO 2 all’anno (fonte: The Carbon Trust, ‘Com- pressed air – opportunities for business). Aria compressa come risorsa Poiché circa il 90% di tutte le aziende utilizza aria compressa per lo svolgimento di alcune attività legate alla loro operatività, essa viene a volte defi- nita come la quarta utility. Tuttavia, a differenza di altre utility (come gas, elettricità o acqua) che ven- gono fornite agli impianti da società esterne che si occupano appunto dell’erogazione di tali servizi, l’aria compressa viene spesso generata in loco. È quindi responsabilità delle stesse imprese mani- fatturiere garantire l’efficienza della produzione e della distribuzione. Sebbene l’aria compressa venga spesso considerata come qualcosa di gratuito, come l’aria che ci cir- conda, in realtà a causa della natura stessa del pro- cesso di generazione, una parte molto significativa Le telecamere Fluke ii900 utilizzano dei microfoni per identificare i suoni associati alla fuoriuscita di aria/gas dell’energia utilizzata da un compressore per com- primere il gas viene persa sotto forma di calore. Si tratta di un processo che richiede molta energia , e l’impatto ambientale che può avere la produzione di elettricità non è per nulla trascurabile. Una volta prodotta viene utilizzata per automatiz- zare i processi, confezionare i prodotti, fornire forza motrice o persino per generare altri gas in loco. Chiaramente, lo spreco di questa costosa risorsa deve essere minimizzato. La priorità è stabilire un programma di segnalazione e riparazione delle per- dite. Un tale programma darà un’idea dell’ubica- zione di connettori e linee che causano problemi e

RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz