AS_03_2021

Automazione e Strumentazione Aprile 2021 EVENTI primo piano 29 ganizzazione a matrice, e offre il digital service per una migliore ottimizzazione delle attività. Senza dimenticare l’Intelligenza Artificiale che sta già dando grandi risultati - basterà accennare, per restare alla movimentazione, ai sistemi di pallettizzazione intelligente - e che nei prossimi anni darà risposte ad alcuni problemi che restano tuttora aperti, come quello della manutenzione predittiva ancora critico per i robot. Sulla digitalizzazione è l’enfasi posta anche da Mitsubishi e in particolare proprio sull’Intelligenza Artificiale. Marco Filippis - Product Manager Robot & Export Marketing Coordinator Mitsubishi Electric Europe - parla dei due pilastri che sostengono questa prospettiva: il programma Maisart (Mitsubishi Electric Artificial Intelligence State of Art) grazie al quale tutti i prodotti in portfolio ven- gono arricchiti con algoritmi di A.I. embedded in ciascuna apparecchiatura; e il concetto di integrazione che consente di costruire una struttura matriciale dove, grazie anche all’edge computing, si può attuare una interconnessione e un dialogo in tempo reale tra tutti i prodotti presenti nello shop floor e il più ampio sistema IT. Tutto ciò non fa che esprimere e potenziare un concetto che Mitsubishi sostiene da tempo e cioè di avere differenti approcci in funzione dell’applicazione, senza bisogno di separare nettamente la robotica industriale da quella collaborativa ma rispettando la scala di sfumature corrispondenti alle diverse durate dell’interazione tra la macchia e l’uomo. Alla robotica collaborativa è interamente dedicata la testi- monianza di Alessio Cocchi , Country Manager Italia di Universal Robots , visto che la sua azienda si occupa esclusivamente di Cobot; dal primo, installato nel 2008, sono ormai oltre 50.000 quelli installati dall’azienda danese nel mondo. I suoi Cobot sono prevalentemente di piccola taglia, flessibili e molto facili da usare coman- dandoli in modo intuitivo tramite un tablet; rendono cer- tamente comprensibile lo slogan col quale vengono pro- posti: “Nessuna impresa e troppo piccola per la robotica collaborativa”. Va sempre sottolineato comunque che non basta il Cobot, con le numerose funzioni di sicurezza di cui è dotato, per rendere collaborativa l’applicazione: serve uno studio pre- liminare serio e una accurata analisi del rischio in ogni situazione operativa. Detto questo, diverse ricercano atte- stano che l’approccio della collaborazione tra robot e per- sonale rende l’azienda più produttiva (un buon 85%) che non quello che vede separate persone e robot. È questa la strada che porterà a quella che Cocchi già chiama Indu- stria 5.0 e che vedrà tornare al centro del processo produt- tivo l’operatore umano contornato da utensili, strumenti e macchine più o meno intelligenti, interconnesse, flessibili e user friendly. Una strada che sarà molto affollata, se valgono le previ- sioni della già citata Research and Markets di Dublino che stima per i Cobot una crescita annua media del 39,8% tra il 2019 e il 2027.

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