AS_03_2020

Automazione e Strumentazione Aprile 2020 SCENARI primo piano 21 uno stagista. A questo riguardo tengo a sotto- lineare che proprio il training di giovani leve è uno degli aspetti che caratterizzano il nostro lavoro. Dalla data della fondazione, dodici anni fa, abbiamo formato ben cinque giovani, assu- mendoli prima come stagisti poi confermandoli con contratti a tempo indeterminato”. Che cosa fa esattamente Brumola, in quali campi interviene, chi sono i suoi clienti? “Brumola progetta, importa, vende, installa e ripara apparecchiature per la misura e il monito- raggio di radiazioni nucleari, dispositivi per brachi- terapia (una forma di radioterapia in cui la sorgente radioattiva viene inserita nel corpo del paziente, a diretto contatto col tumore) e dispositivi per la sicurezza e la rivelazione di esplosivi, narcotici, armi chimiche ecc. Ovunque vengono utilizzate radiazioni, dagli ospedali alle industrie, è necessa- rio che queste siano tenute sotto controllo, misu- rate, garantito che non superino i limiti stabiliti dalla legge. Un altro ambito d’intervento è quello delle centrali nucleari, che sia pur chiuse in Italia dal 1986, non sono scomparse nel nulla e devono essere sempre monitorate, così come lo devono essere i materiali che vengono rimossi nel corso del loro smantellamento. Ovviamente lavoriamo anche con le diverse agenzie regionali, come Arpa, che si occupano di protezione ambientale. Brumola agisce principalmente sul mercato ita- liano in qualità di rappresentante esclusivo di aziende europee e statunitensi, ciascuna leader nel proprio settore, ma l’attività non è esclusiva- mente commerciale: include, oltre a consulenza pre-vendita, installazione, addestramento e manu- tenzione, anche in grande misura l’integrazione di più componenti in un’unica rete di monitorag- gio sviluppata su misura secondo le esigenze del cliente. Per questo tipo di attività, la clientela è composta perlopiù da centrali nucleari, istituti di ricerca, depositi di materiale radioattivo, ospedali, industria e ‘first responder’ (addetti alla sicurezza quali Vigili del Fuoco, Dogana, Forze Armate ecc.). Negli ultimi anni abbiamo preso la deci- sione strategica di diventare anche produttori”. Quali aziende rappresentate? Quali sono i vostri prodotti di punta? Quali sono i costi che chi vi contatta deve mettere in conto di affrontare? “Al momento le aziende che rappresentiamo sono Thermo Scientific, Bebig, Belmont Medical, Phoenix Dosimetry, BrightSpec, Lynax e Ser- stech. Il nostro portafoglio prodotti è composto da monitori portatili e fissi di radiazioni, sorgenti radioattive per uso ospedaliero e rivelatori di esplosivi/narcotici/armi chimiche. I costi variano sensibilmente in base alle esigenze del cliente. I nostri tecnici sono in grado di indicare la solu- zione e lo strumento giusto per ogni problema. Ci sono strumenti molto piccoli che possono costare poche centinaia di euro, così come sistemi più grandi e complessi utilizzati per esempio per misurare la radioattività lungo tutta la filiera pro- duttiva di un’acciaieria, che costano qualche cen- tinaio di migliaia di euro”. Neo-produttori, ma come segnalato sulla pagina web della vostra società, anche progettisti. Qual è uno dei prodotti che avete messo a punto e di cui siete particolarmente orgogliosi? “L’esperienza trentennale di Francesco e mia, di noi soci fondatori insomma, ha consentito Armadietto, concentratore grafico e concentratore numerico: tre pezzi di un unico sistema di monitoraggio di un deposito di materiale radioattivo. Gli armadietti sono collegati ai sensori, e trasmettono i dati al server che li mostra su due display: uno grafico e uno numerico

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