AS_03_2020

Aprile 2020 Automazione e Strumentazione SCENARI primo piano 20 “La più antica e potente emozione umana è la paura, e la paura più antica e potente è la paura dell’ignoto”, scriveva l’autore statunitense H. P. Lovecraft a cavallo tra il XIX e il XX secolo. L’ignoto, oggi, in questo difficile passaggio della storia umana, che ha coinvolto tra i primi proprio il nostro Paese, è il nemico invisibile cui abbiamo dato il nome in codice C ovid-19 . “Quello che stiamo affrontando è un nemico invisibile e forte quanto sconosciuto”, ha detto il commissario Domenico Arcuri alla Protezione civile . “Per sconfiggerlo abbiamo tre armi: la collaborazione con i cittadini, la prevenzione per evitare che l’emergenza sia più vasta e si allar- ghi, e la terza sono i nostri operatori sanitari che stanno cercando di debellare il nemico”. Un sup- porto fondamentale a queste armi, lo sappiamo, sono la ricerca e lo sviluppo in campo medico, scientifico e tecnologico. Non a caso il ministro per l’Innovazione tecnolo- gica e la Digitalizzazione, Paola Pisano , in col- laborazione con ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità (ISS) e Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha rivolto un invito al mondo dell’impresa e della ricerca a “individuare le migliori soluzioni digitali dispo- nibili sul mercato per app di telemedicina e stru- menti di analisi dati, e coordinare a livello nazio- nale l’analisi, l’adozione, lo sviluppo e l’utilizzo di queste soluzioni per il monitoraggio e contrasto alla diffusione del Covid-19”. Il nostro governo pare avere individuato nell’app Immuni di Ben- ding Spoon e del Centro Medico Santagostino la soluzione che, sfruttando il bluetooth e altri sen- sori, riesce a coniugare le necessità di tracking con il rispetto della privacy, rendendo possibili interventi in eventuali situazioni a rischio. Dopo la messa in sicurezza delle persone, il primo obiettivo che avremo dinanzi è arginare la reces- sione dell’economia innescata con il lockdown, aprendo gradualmente alla circolazione delle per- sone che non rischiano il contagio. In attesa e nella speranza che arrivi quanto prima quel momento, abbiamo voluto conoscere il parere di un imprenditore che da tempo si occupa di un altro nemico invisibile che rappresenta una minaccia costante per le nostre società ed è di vitale importanza tenere sotto controllo: le radiazioni, la radioattività. Alberto Brugnet- tini , laureato in fisica nucleare, è presidente di Brumola , piccola azienda milanese collocata al confine tra i quartieri storici di Bicocca e Greco, che ha fondato nel 2008 insieme al socio France- sco Prezzavento e che “progetta, vende, installa e ripara sistemi di misura delle radiazioni e per l’analisi chimica delle sostanze ”. Il punto di vista di una PMI La vostra è un’azienda decisamente giovane, qual è stata la molla che vi ha spinto a intra- prendere questo cammino e com’è composta la vostra forza lavoro? “Non si è trattato di una folgorazione improv- visa, io e il mio socio Francesco lavoravamo già insieme in questo settore dal 1988. La nostra società occupa un immobile di 400 metri qua- drati nel quale lavorano dieci persone, incluso MONITORI PORTATILI E FISSI PER USO OSPEDALIERO E INDUSTRIALE Cacciatori di radiazioni Il controllo e la misura della radioattività è la ragione sociale prima della giovane PMI milanese Brumola, che ha nel suo portafoglio prodotti un monitore ‘fatto in casa’ e apparecchiature elettromedicali e radiofarmaci di importanti marchi europei e inglesi. Stefano Viviani A FIL DI RETE www.brumola.com Alberto Brugnettini (nella foto a sinistra) è presidente di Brumola, una giovane azienda milanese che, operando nell’ambito dei sistemi di misura delle radiazioni e analisi di sostanze chimiche, ha già un’importante esperienza in dispositivi di interesse industriale e sanitario

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