AES_2 2022
Automazione e Strumentazione n Marzo 2022 Primo piano 9 EDITORIALE Ingegneria sostenibile per la transizione ecologica Saipem SpA / Presidente ANIPLA Andrea Boraschi Ora che COP26 si è conclusa da mesi , si può dire che i traguardi della Conferenza sul clima più importante di sempre abbiano toccato principalmente tre temi, concordati anche grazie e dietro le insistenti pressioni dal ‘basso’ dei giovani attivisti ivi intervenuti: 1. mantenere la temperatura entro +1,5 °C rispetto ai livelli pre-industriali e la necessità di ridurre l’utilizzo dei combustibili fossili instaurando un graduale processo di ‘decarbonizzazione’, ovvero il processo di riduzione del rapporto carbonio-idrogeno nelle fonti energetiche. Si tratta di un processo volto a ridurre la quantità di anidride carbonica (CO 2 ) nell’atmosfera, un gas essenziale per la vita sulla Terra ma che è dannoso quando supera il suo livello di concentrazione; 2. dismettere l’utilizzo del carbone “riducendolo gradualmente” (e purtroppo non “eliminandolo gradualmente” come era inteso in precedenza); 3. fact checking degli obiettivi di riduzione emissioni in un cronoprogramma verificabile. Per ciò che riguarda il primo punto, se analizziamo lo stato dell’arte della impronta di carbonio mondiale ci rendiamo conto che oltre un terzo di tutte le emissioni di gas serra CO 2 e metano tra il 1965 e il 2017 è stato prodotto da soli 20 operatori mondiali del settore petrolchimico (fonte: Sole 24 Ore). La strategia condivisa a livello globale, ma soprattutto dall’Unione Europea attraverso l’adozione della cosiddetta Tassonomia Verde, è di procedere verso un’economia decarbonizzata implementando, tra l’altro, da una parte le fonti rinnovabili in sostituzione di quelle fossili ovvero generazione da solare, eolico, marino, biomasse, dall’altro controbilanciando lo sfruttamento del gas, fonte fossile più pulita, e implementando tecnologie che permettano l’assorbimento del carbonio generato dalla lavorazione dei processi. Al fine di promuovere il suddetto processo di bilanciamento è necessario adottare un approccio ingegneristico di tipo olistico (Design for Low Carbon) che, implementato già dalla fase di studio concettuale, miri a minimizzare sia le emissioni dirette derivanti dalla combustione e degli scarichi continui in torcia e sfiati in atmosfera, sia le emissioni indirette derivanti dai processi di riscaldamento, raffrescamento e generazione elettrica. Tale metodologia, che deve operare all’interno di regolamentazioni e ragionevole sostenibilità, identifica e fornisce il miglior pacchetto tecnico/economico di soluzioni, quali quelle recanti efficienza energetica da processo (waste heat recovery, cogenerazione, turbogas), carbon capture, carbon injection, rinnovabili (eolico e fotovoltaico) atte alla minimizzazione dell’impronta di carbonio identificata, definisce l’applicabilità e i criteri di selezione per l’implementazione del pacchetto ingegneristico individuato e infine fornisce la relativa stima di minimizzazione dell’impronta di carbonio con la soluzione selezionata.
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