AES_2 2022
Primo piano 17 EVENTI Automazione e Strumentazione n Marzo 2022 attuare un continuo miglioramento della qualità di processi e prodotti; la capacità di operare con sempre maggior autonomia in ambienti e contesti sempre più complessi; la possibilità di operare un controllo real time della produzione, con capacità diagnosti- che e predittive. Integrazione fra OT e IT Ci si può chiedere come i sistemi intelligenti permet- tono di affrontare il controllo e la misura in modo sempre più efficace per raggiungere gli obiettivi sopra indicati. Nel suo contributo Daniele Mazzei , Chief Product Officer di Zerynth e Ricercatore in Informatica dell’ Università di Pisa, ha preso in esame uno dei protagonisti del nuovo scenario dell’Intelligent Production, l’Internet of Things (Iot), per arrivare a mostrare come la pervasività di questa tecnologia spinga verso una trasformazione della strategia di controllo e della stessa architettura dell’automazione. Il trend positivo dell’Iot sembra avviato verso una continua espansione: recenti analisi pubblicate da Forbes indicano una enorme crescita tra il 2014 e il 2020 con una base installata che raggiunge i 20 miliardi e che si estende sempre più anche nell’am- bito consumer. Se nel 2018 la tecnologia Iot aveva superato il picco nell’Hype Cycle di Gartner, nel 2019 era già uscita dalla zona della massima aspet- tativa per avviarsi nel 2020 verso il plafond della maturità dove si collocano quelle che si possono considerare delle normali commodities. Se quindi consideriamo l’Iot come una tecnologia abilitante dell’Industria 4.0, possiamo vedere come impatta sulla classica piramide dell’automazione; piramide che parte dal livello del campo e delle mac- chine, per passare a quello del controllo locale con i Plc, poi a quello dei sistemi Scada e più su al livello execution con i Mes e finalmente al livello enterprise con gli Erp e il Cloud. Una piramide ormai intercon- nessa da un sistema di reti attraverso le quali transita un flusso ininterrotto e capillare di dati di ogni tipo e dove l’ Industrial Iot (I-Iot) caratterizza totalmente il primo livello, promettendo interessanti vantaggi. Si manifestano però alcune importanti limitazioni, che Mazzei ha chiaramente identificato: ogni sistema scambia dati solo con i livelli adiacenti; il Plc non è connesso a Internet; il firmware del Plc in genere non è disponibile o mantenuto dall’azienda; diverse regioni del mondo hanno diversi fornitori di Plc per la stessa macchina; ci sono diverse interfacce Plc dif- ferenti; le soluzioni di raccolta dati Plc personaliz- zate non sono scalabili. Per superare tali limitazioni e al contempo sfrut- tare al massimo i vantaggi della digitalizzazione e dell’intelligenza distribuita, la soluzione consiste nel disaccoppiare le reti del livello operation (OT), cioè i primi due strati della piramide, da quelle degli altri tre (area IT). Secondo questo approccio, tra i due blocchi viene interposto un Field Sensor Gateway in grado di colloquiare senza difficoltà con entrambi le tecnologie (OT e IT) e quindi di rendere effettiva- mente funzionanti e vantaggiosi la digital transfor- mation e tutti gli strumenti e le soluzioni 4.0. Entrando più in dettaglio nella prospettiva del disac- coppiamento, Mazzei ha esaminato le reti OT e IT. Le reti industriali M2M sono nate per gestire il ‘con- trollo’ di apparati; sono quindi progettate per avere basse latenze, ricezione garantita di pacchetti e com- portamento certo ed affidabile. “Il perché di questa struttura è intrinseco nella funzione a cui le reti M2M La connettività estesa e la IoT permettono di raccogliere i grandi volumi di dati che rappresentano l’ambiente ideale per le applicazioni industriali dell’intelligenza artificiale
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