AS_02_2021

INDAGINE approfondimenti 49 con la sola forza di una mano, grazie alla capacità di memorizzare e replicare le manovre mostrate loro dall’operatore. Un decisivo fattore di successo è rappre- sentato dall’ usabilità del sistema robo- tizzato collaborativo: comfort di utilizzo, percezione della sicurezza, semplicità di manutenzione e impostazioni orientate all’ergonomia. Grazie alla leggerezza del braccio robotico e del quadro di controllo rendono più semplice l’installazione. Le interfacce di programmazione sono di tipo intuitivo grazie alle modalità teaching, touch screen e multilingua. A questo si affianca la crescente necessità da parte delle aziende di implementare postazioni di lavoro ‘intelligenti’ in grado di adattarsi rapidamente alla tipologia di operatore, di lavorazione e di prodotto, tanto più in un contesto reso complicato dalla pandemia . Cobot, quando convengono? A quali aziende servono i robot colla- borativi? Sono economici, facilmente programmabili e installabili, leggeri , privi di spigoli , motori, cavi o compo- nenti elettromeccanici esposti, oppor- tunamente rivestiti in modo da ridurre gli effetti di eventuali urti e contatti. Sono dunque alla portata delle PMI e utili alla loro competitività. In partico- lare nelle celle di produzione ai cobot possono essere demandate le attività ripetitive e di minor valore aggiunto, riservando agli operatori e ai robot indu- striali quelle di assemblaggio di maggior rilievo. D’altro canto anche nelle medie e grandi aziende manufatturiere si stanno rivelando una preziosa risorsa per una produzione agile e flessibile con vantaggi innegabili nella condivisione degli spazi, nella gestione di carichi leggeri e nell’integrazione produttiva in zone di lavoro miste. In linea generale i robot collaborativi non sostituiscono i tradizionali e pesanti robot industriali, ma trovano spazio nelle attività in cui le soluzioni robotizzate standard non sono particolarmente competitive. Quelle cioè a basso valore aggiunto e ad alto tasso di ripetitività come il confezio- namento, l’assemblaggio e molte applica- zioni nel settore automotive, nel settore agroalimentare, nei processi di confezio- namento, nella produzione elettronica e nelle biotecnologie. Oltretutto il costo di un cobot generalmente non è superiore ai 40 mila euro e permette di recuperare rapi- damente l’investimento. I robot tradizionali sono più veloci e non determinano particolari problemi per la sicurezza. I cobot sono più flessibili, meno costosi, ma non automatizzano completamente il processo. In genere non sollevano carichi superiori ai 100 kg. Nel caso del cobot dobbiamo parlare anche di produttività limitata perché ci sono dei requisiti di sicurezza vincolanti. A differenza dei robot industriali tradizio- nali, che per funzionare hanno bisogno di essere programmati, i cobot apprendono work in progress , memorizzando e repli- cando le manovre mostrate dal ‘collega’ umano o imparando dai propri errori e dall’esperienza.

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