AS_02_2020
Marzo 2020 Automazione e Strumentazione ELETTRONICA primo piano 22 Nella primavera di 17 anni fa la Sars (sindrome respiratoria acuta) ha colpito la Cina e Hong Kong , con una danno netto globale, in termini economici, stimato pari a 40 milioni di dollari . Per l’industria elettronica cinese, ha significato una chiusura durata parecchi mesi . L’anno suc- cessivo, ovvero nel 2004, l’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti ha simulato diversi modelli basati sulla persistenza di un coronavi- rus simile alla Sars giungendo a una conclusione peraltro ovvia: più a lungo persisteva il virus, maggiore sarebbe stato il danno economico . A questo punto non bisogna dimenticare che la Cina di oltre tre lustri fa era molto diversa da quella odierna. A quei tempi, il business dei semi- conduttori stava muovendo i primi passi ed era vista principalmente come fonte di manodopera a basso costo per la produzione e molte delle fabbriche che operavano in Cina erano di proprietà di multi nazio- nali. A seguito dell’e- pidemia di Sars, molte delle aziende colpite hanno impiantato fab- briche in altri Paesi per impedire il ripetersi di questo problema. Uno scenario complesso Al giorno d’oggi la Cina è un hub tecnologico impegnato su più fronti in settori di punta quali infrastrutture 5G, smartphone, intelligenza arti- ficiale, auto elettriche e altri ancora. Sempre in Cina vi sono alcune delle più avanzate fabbriche di semiconduttori di tutto il mondo. I programmi del Governo cinese, d’altra parte, sono altrettanto ambiziosi: l’obiettivo dichiarato del programma ‘Made in China 2025’ prevede, ad esempio, che il 70% dei semiconduttori (così come i veicoli elettrici e le forniture per le energie rinnovabili) dovranno essere, per l’appunto, Made in China. I robot industriali prodotti internamente dovranno passare dal 50% del 2020 al 70% in cinque anni . Lo stesso discorso vale per le apparecchiature medicali più avanzate , mentre la componentistica per robot dovrà arrivare all’80% entro il 2030. Complementare al programma ‘Made in Cina’ è la cosiddetta ‘Via della Seta’ (Belt and road initiative), ovvero una costruzione di una rete di infrastrutture e di collegamenti che inte- resserà 152 Paesi in Europa, Asia e Africa. L’obiettivo neppure tanto celato è proporre la Cina come principale fornitore di tecnologie chiave per i Paesi attraversati e garantire un flusso costante di prodotti legati a queste tec- nologie. Appare dunque ovvio a questo punto che man mano che i destini tecnologici di questi Paesi si intrecceranno sempre più saldamente, l’impatto di qualsiasi rallentamento della Cina avrà risvolti inaspettati. E un virus che si insi- nua nelle rotte commerciali avrà implicazioni molto più ampie per il commercio globale. Anche se la Cina ha reagito più rapidamente a questo coronavirus rispetto al 2003, nessuno può prevedere quanto durerà. Tuttavia, il problema di fondo è simile. Proprio come un singolo punto di errore può far crollare qualsiasi struttura, può anche far crollare un’infrastruttura economica. E più diversificata e integrata è tale infrastruttura, maggiore sarà il danno collaterale. Non si tratta solo della Cina. Un’interruzione in qualsiasi parte della catena di approvvigionamento globale può causare danni, come è già successo con la Sars nel 2003. Ma un’interruzione in Cina oggi, che è sia un grande consumatore sia un produttore di chip ed elettronica, può causare danni molto peggiori e più diffusi. Un virus potrebbe essere un campanello d’allarme per le aziende che si affi- dano alla Cina per i componenti e la produzione. Più a lungo persiste il coronavirus e maggiore sarà il suo impatto, sempre più aziende dovranno ripensare la loro strategia. OMBRE SULL’IMPORT-EXPORT DI COMPONENTI TECNOLOGICI DALLA CINA Mercato dei chip: un virus in agguato Oggi la Cina è contemporaneamente un grande consumatore e produttore di chip ed elettronica. L’impatto di qualsiasi rallentamento della Cina avrà risvolti inaspettati e un virus che si insinua nelle rotte commerciali avrà implicazioni molto più ampie per il commercio globale. Filippo Fossati A FIL DI RETE elettronica-plus.it L'AUTORE F. Fossati, Elettronica Oggi Più a lungo persiste il coronavirus e maggiore sarà il suo impatto economico, anche su componenti chiave dell’automazione come i circuiti integrati
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