AS_02_2019

EVENTI primo piano 33 Automazione e Strumentazione Marzo 2019 cessi, il software copre ambiti che vanno dall’in- novation, all’engineering - con tutto un insieme di prodotti raggruppati sotto i ben noti acronimi CAD, CAM, CAE, PLM, VR - alla servitizza- zione, oggi molto in evidenza, alla logistica, alla qualità, al maintenance. C’è poi tutto il tema del Virtual Manufacturing dove il paradigma che si sta affermando è quello dei digital twins, che oggi non è più modulati solo sul modello geometrico ma è diventato funzio- nale e comprende tutto quello che può descrivere il sistema produttivo con modelli digitali visua- lizzabili e permette di fare delle simulazioni della operatività complessiva del sistema, anticipando la messa in evidenza di eventuali anomalie e indirizzando interventi migliorativi, riducendo i tempi di progettazione e di testing. Il filone dello smart manufacturing non poteva non toccare il tema degli Smart Product : “se i prodotti diventano intelligenti e sono intercon- nessi - ha sottolineato Marchetti - mi permet- tono di avere ulteriori dati e informazioni che da un lato consentono di migliorare l’engineering e il processo produttivo e dall’altro abilitano il processo di servitizzazione, quindi di portare sul mercato nel modo più adeguato il prodotto insieme al servizio”. Tematiche del Forum I contributi presentati nel corso del Forum hanno confermato il giudizio perentorio di Marchetti, secondo il quale “la digital transformation non è solo una opportunità, bensì è una necessità: chi si esclude da questo trend rischia di essere fuori dal business”. Gli ha fatto eco in questo Elio Cata- nia , Presidente di Con- findustria Digitale, che ha lamentato la carenza, nella classe dirigente ita- liana, di consapevolezza della crucialità dell’in- novazione tecnologica e delle professionalità adeguate a svilupparla e implementarla: “anche se, e questa è una buona notizia, da qualche anno tale consapevolezza sta iniziando a crescere”. Ci vuole però un deciso passo avanti sul versante della formazione e della preparazione di opera- tori in grado di reggere la sfida del cambiamento; bisogna preparare le nuove figure professionali e riqualificare tecnici, ingegneri e manager affinché sappiano non solo utilizzare i nuovi strumenti disponibili ma soprat- tutto sappiano integrarli, renderli collaborativi, sfruttare al massimo le potenzialità offerte dalla digitalizzazione e saperne valutare la reale red- ditività. Le aziende che si avviano sulla strada dello smart manufacturing hanno bisogno di persone che sappiano interloquire sia col mondo OT (Operational Technologies) sia con quello IT (Information Technology), cioè con i due ambiti che determinano la qualità e l’efficienza produt- tiva e che ormai il paradigma dell’Industria 4.0 vede sempre più contigui e interconnessi. Nello scenario della digitalizzazione, il software assume una funzione fondamentale sia nelle sin- gole operazioni sia per l’integrazione e il coor- dinamento della produzione, intervenendo a tre livelli. Il livello basilare, comprendente la rice- zione materiale, la preparazione della materia prima, il processo primario e secondario di lavo- razione, il prelievo & confezionamento, la spedi- zione merci; cui corrispondono i sistemi di con- trollo o Scada, i sistemi di qualità/LIMS picking e confezionamento e così via. C’è poi il livello top, dominato dai sistemi ERP (Enterprise Resource Planning), infine l’elemento intermedio, quello dei MES (Manufacturing Execution System), con funzioni di: sincronizzazione e orchestrazione del flusso attraverso “le isole di automazione”; condi- visione di informazioni ed esecuzione tempestiva e accurata; integrazione verticale e orizzontale. A questo proposito, si parla oggi anche di MOM, Un momento della sessione plenaria del Forum Software Industriale

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