AS 1

Gennaio - Febbraio 2024 n Automazione e Strumentazione Tecnica 90 SICUREZZA il quale si desidera mantenere PFD avg =10 -2 per T L =10 anni. Gestire i cambiamenti Durante l’ordinario esercizio è normale che si possa decidere di cambiare la frequenza dei Proof Test oppure che sia necessario con- siderare Proof Test Coverage differenti per- ché un dispositivo è stato sostituito con un altro diverso o perché si può procedere ad un diverso tipo di verifica funzionale. In tali casi la formula di calcolo della PFD avg deve tenere conto di questi cambiamenti. In particolare, se per una frazione φ di T L si ha T pt =T 1 e per la restante frazione (1-φ) si ha T pt =T 2 , allora la (1) diventa (solo la parte riguardante il Proof Test va modificata): Se invece nel corso del tempo cambia il Proof Test Coverage, passando da c=c 1 a c=c 2 , allora entrambi gli addendi della (1) vanno modifi- cati, otttenendo: Ove ξ è la frazione di T L in cui c=c 1 e quindi (1-ξ) quella in cui c=c 2 . Il caso 1oo2 Nel caso si debbano fare queste valutazioni per due dispositivi uguali in voting 1oo2, le equa- zioni si complicano ulteriormente. La (1) diventa: Ove β è il fattore di ‘common cause’ impiegato per tenere conto del fallimento simultaneo di due componenti ridondati. La (3) diventa: La (4) , infine, diventa: Conclusioni Il Proof Test Interval e il Proof Test Coverage sono due importanti parametri con i quali si deve confrontare chiunque sia coinvolto con la sicurezza funzionale e in particolare i sistemi di automazione ad essa deputati. È importante dunque conoscerne bene il signi- ficato, approfondire la relazione che hanno tra loro e valutare l’effetto dei loro cambiamenti per una corretta gestione dei vari dispositivi coin- volti nel corso de loro ciclo di vita. n Figura 3 - Esempio di rapporto tra Tpc e c

RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz