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Automazione e Strumentazione n Gennaio - Febbraio 2024 Speciale 77 SICUREZZA grity Level), IEC 61508 (sicurezza funzionale per sistemi elettrici/elettronici/elettronici programma- bili), IEC 61511 (sicurezza funzionale per l’indu- stria di processo). In termini di sicurezza degli accessi e dei perimetri di lavoro, la norma chiave è la IEC 61496 (requisiti specifici per i dispositivi optoelettronici come bar- riere e griglie fotoelettriche). Questo livello di sicu- rezza aiuta a proteggere il personale, i macchinari e gli impianti rilevando la presenza di operatori e oggetti all’interno di un’area di lavoro protetta. La sicurezza elettrica e la sicurezza macchine si raggiungono progettando e costruendo macchine elettriche equipaggiate in modo da evitare qual- siasi contatto diretto con cavi di corrente o parti conduttrici. Oltre alle numerose norme elettriche, i principali standard di cui tenere conto sono EN 60204-1 (equipaggiamento elettrico macchinari), EN 61439-2 (quadri di potenza BT), ISO 13850 (arresti di emergenza) oltre che la Direttiva Mac- chine (2006/42/EC) e l’equivalente nordameri- cano NFPA 79 (Electrical Standard for Industrial Machinery). In ambienti industriali pericolosi (raffinerie, aree smaltimento rifiuti, impianti di stoccaggio, indu- stria di processo ecc.) va considerata anche la sicurezza intrinseca basata sulle direttive Atex 2014/34/UE e Atex 99/92/CE. La sicurezza intrin- seca è la principale tecnica di prevenzione del rischio di incendi e di esplosioni causati da appa- rati elettrici e strumentazione elettronica. Trasversale a questi livelli di sicurezza ci sono la salute e la sicurezza sul lavoro regolamentate dal Testo unico sulla sicurezza sul lavoro (D.Lgs 9 / 2008 n. 81), e dalle relative disposizioni correttive, rappresentate dal D. Lgs. 106/2009. Non possiamo infine ignorare la sicurezza informatica e quella correlata alle innovazioni ergonomiche, organizza- tive e a Industria 4.0. Le aziende sono ormai con- sapevoli del fatto che una vulnerabilità nella loro rete informatica o nei sistemi di fabbrica intercon- nessi può portare a una violazione della sicurezza fisica. Cybersecurity, tecnologie digitali e sicu- rezza ‘fisica’ sono collegate e funzionano decisa- mente meglio se sono integrate. Oltre alle soluzioni tecnologiche e al quadro normativo, la formazione del personale è fondamentale per garantire un ambiente di lavoro sicuro. Educare gli operatori sulle migliori pratiche di sicurezza, sensibilizzarli sui rischi potenziali e istruirli sull’uso corretto delle tecnologie contribuisce a creare una cultura di sicurezza molto importante. Protezione di operatori e zone di lavoro La protezione del personale nelle aree di lavoro e in prossimità dei macchinari in movimento è per lo più garantita dalle barriere fotoelettriche, il cui uso in relazione al SIL (Safety Integrity Level) è regolato dalla norma armonizzata IEC EN 61496. Si tratta di sensori fotoelettrici (elettrosensibili), noti anche come AOPD (Active Optoelectro- nic Protective Devices), i quali garantiscono un livello di sicurezza ottimale e generano una zona immateriale controllata. Le barriere fotoelettriche sono composte da un emettitore e da un ricevi- tore che creano una barriera di raggi infrarossi in corrispondenza di un’area pericolosa. Scelte per portate ravvicinate (fino a 500 mm, oltre si usano le griglie), le barriere fotoelettriche sono caratte- rizzate da vari raggi posti a distanza. La risolu- zione della barriera (dimensione minima che un oggetto deve avere perché, attraversando l’area controllata, oscuri sicuramente almeno uno dei fasci ottici) determina la capacità di rilevamento. Sul mercato si trovano numerosi altri disposi- tivi di protezione optoelettronici impiegati per la protezione di punti di pericolo e aree a rischio Barriere fotoelettriche di sicurezza con differenti risoluzioni (fonte: IFM) Protezione a sicurezza intrinseca Ex i (fonte: R. Stahl)
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