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Automazione e Strumentazione n Gennaio - Febbraio 2024 Approfondimenti 33 COVER STORY all’applicazione la necessaria qualità, la gamma degli illuminatori Led TPL rappresenta la solu- zione ideale. Disponibili in diverse varianti e dimensioni, gli illuminatori sono dotati di custo- die appositamente progettate per adattarsi agli ambienti industriali nei quali devono operare. Le barre luminose (Bar Lights), ad esempio, sono costituite da un sistema lineare Led in versione a luce rossa, bianca o infrarossa, con possibilità di luce diffusa e angolo modulabile. Disponibili in esecuzione da 125, 250, 375 e 500 mm, le bar lights possono essere fornite anche in versione IP69K per applicazioni in ambienti difficili. Per generare un cono di luce, invece, si utilizzano le Ring Lights: sono composte da una serie di Led disposti ad anello collocati attorno all’obiettivo della fotocamera. Disponibili con opzioni di luce a infrarosso/bianca o rosso/ciano, assicurano una illuminazione uniforme a qualsiasi distanza. Quando le superfici da riprendere mostrano criticità, come ad esempio le superfici riflet- tenti, complesse o irregolari, le Dome Lights si dimostrano utili per generare una illuminazione diffusa e multidirezionale. Tipicamente si uti- lizzano a supporto di altre fonti luminose, come quelle lineari o ad anello, risolvendo così qualsiasi problematica di ripresa. Applicazioni come il pick & place o l’ispe- zione di oggetti chiari possono beneficiare della retroilluminazione. A questo sono destinate le Flat Lights, che consentono di creare sagome nitide per la precisa identificazione dei contorni dei prodotti. Anch’esse sono disponibili in diffe- renti colori - bianco, rosso e infrarosso - e dimen- sioni: da 200x200 mm a 500x500 mm. Le Flat Dome Lights, infine, uniscono le carat- teristiche delle Dome Lights e delle Ring Lights: sono comunemente impiegate per illuminare dall’alto o per coprire vaste superfici e presen- tano un foro centrale attraverso il quale la camera può effettuare le riprese. Si ottiene così una distribuzione omogenea della luce, che genera un’illuminazione diretta e uniforme, quindi priva di ombre, anche su superfici irregolari. Scansione 3D ad alta velocità Chi è alla ricerca di una soluzione per la scan- sione tridimensionale di oggetti di qualsiasi tipo troverà nei sensori 3D ShapeDrive G4 la rispo- sta ideale. Capaci di prestazioni al top in termini di risolu- zione e velocità di misurazione, sono in grado di rilevare il profilo 3D di un oggetto, trasformarlo in una nuvola di punti ad altissima risoluzione e di trasmettere le relative informazioni attraverso l’interfaccia Ethernet di cui sono dotati. Il merito è anche della nuova architettura mul- tiprocessore system-on-a-chip (MPSoC), che integra diverse funzionalità: una unità centrale per l’elaborazione delle istruzioni, il controllo e la comunicazione; una unità per il calcolo in real time delle nuvole di punti; una memoria di supporto ad alta velocità da 4 Gb; l’interfaccia Ethernet 1/10 Gigabit. Dettagli che fanno la differenza quando si parla di tecnologia di scansione a luce strutturata. I pattern di luce vengono proiettati sull’oggetto, mentre la camera rileva in tempo reale il profilo. Appositi algoritmi gestiti dall’elettronica inte- grata si occupano di calcolare la posizione di cia- scun punto per generare una nuvola 3D precisa e priva di rumore. Per garantire la piena operatività anche in occasione di sessioni prolungate di scansione, ShapeDrive G4 è dotato di un sistema attivo di gestione della temperatura del sensore. I dispositivi di ripresa delle immagini sono disponibili con diverse opzioni di campo e volume di misurazione, garantendo affidabilità su distanze che spaziano da pochi centimetri a oltre un metro. Per le applicazioni di fascia alta, wenglor propone sensori da 12 MP, utili per rile- vare con precisione anche i più piccoli dettagli su scala micrometrica. n ShapeDrive G4 è la risposta di wenglor per la scansione tridimensionale ad alta risoluzione di qualsiasi tipo di oggetto

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