AES_1 2022

Automazione e Strumentazione n Gennaio - Febbraio 2022 primo piano 9 EDITORIALE Ripartire con l’automazione Professore ordinario Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, Politecnico di Milano - Presidente del Comitato Scientifico di ‘Automazione e Strumentazione’ Luca Ferrarini Si è appena chiuso il 2021 fortemente caratterizzato dalla lotta alla pandemia mondiale Covid-19, ed è certamente tempo di progettare le nostre iniziative per l’anno 2022. Non c’è dubbio che l’anno appena trascorso abbia segnato una ripartenza molto forte dell’economia italiana. Questa ripartenza è stata favorita certamente dalle varie misure di contenimento del virus e dalle varie forme di incentivazione realizzate dall’Italia e dall’Europa, ma chiaramente è stata messa in atto dall’intero tessuto produttivo del Paese che ha saputo trovare spazi, tempi e modi per riguadagnare posizioni perdute. A dirlo sono i numeri. Il PIL italiano è cresciuto del 6,2% (contro una crescita del PIL tedesco sotto il 3%), superando la crescita del PIL dell’eurozona assestatosi attorno al 5%. I numeri sono positivi anche nei settori più legati all’automazione industriale: solo per citare un paio di casi, possiamo ricordare il 22% per l’incremento della produzione nel settore dei costruttori di macchine utensili e circa il 17% per la crescita del mercato della strumentazione per l’automazione. Anche dal piccolo punto di vista personale di chi scrive, a circa 20 anni dalla nascita della laurea in Ingegneria dell’Automazione al Politecnico di Milano, tale corso è ‘costretto’ a duplicare le classi visto il costante aumento del numero degli iscritti. Inoltre, il Dipartimento in cui lavoro (Elettronica, Informazione e Bioingegneria) ha dato vita a più di 30 spinoff nello stesso periodo. Tutti segnali positivi, certamente. Ma sarà positivo anche il 2022? Difficile ovviamente dirlo, ma tutte le stime e informazioni concordano nel prevedere di nuovo una crescita per l’anno in corso, che seppur meno impetuosa sarà in grado di ripristinare i valori di produzione pre- covid, sia in automazione industriale sia negli altri settori produttivi. È chiaro che siamo ancora in un periodo caratterizzato da incertezze: la lotta alla pandemia non è ancora terminata, perdureranno le problematiche di carenza di materie prime e di componentistica elettronica di base, il volume dell’incentivazione pubblica è destinato a contenersi, il mercato del lavoro sarà certamente fluido. Nel complesso però saremo certamente all’altezza delle nuove sfide. E da cosa sarà caratterizzato il nuovo anno per quanto riguarda l’automazione industriale? Il trend inarrestabile sarà certamente quello digitale. Una digitalizzazione non necessariamente intesa con ‘più hardware e software’ dappertutto. Tale transizione è anche e soprattutto un aspetto culturale. Infatti, oltre all’aumento dell’utilizzo delle varie tecnologie abilitanti (dall’Industrial IoT, al 5G, all’edge compunting ecc.), il passaggio fondamentale sarà come migliorare il lavoro dell’uomo grazie alle nuove tecnologie digitali, ovvero come potenziare le competenze di tutte le persone coinvolte nel mondo dell’automazione, dalla progettazione all’utilizzo dei sistemi di produzione automatizzati, riducendo le attività più ripetitive e a scarso valore aggiunto. Basti pensare all’accettazione dell’utilizzo delle tecniche di simulazione di impianto o di processo (nel campo della digital engineering), finalizzata per ridurre i tempi nelle fasi di validazione e commissioning , superando il concetto ‘assiemare e provare sul campo’. Non serve costruire ambienti di simulazione complessi per questo. Allo stesso modo (per la digital operation) i nostri controllori a bordo macchina producono da sempre una quantità di dati esorbitanti in tempo reale che vengono tradizionalmente buttati e che invece potrebbero essere utilizzati in forma istantanea o aggregata per migliorare il monitoraggio delle prestazioni o la manutenzione, senza necessariamente l’aggiunta di nuova sensoristica. Tuttavia, il miglior augurio che ci possiamo fare è quello di tornare a incontraci in presenza nelle nostre fiere, presso le nostre aziende, in una conferenza o in un corso! A presto!

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